Card. Ranjith al governo: no allo sfruttamento delle paludi di Muthurajawela
di Melanie Manel Perera

La Chiesa cattolica dello Sri Lanka si oppone all'acquisizione da parte delle autorità di una zona ecologicamente fragile e preziosa per il Paese. Ambientalisti: l'appropriazione di terreno per costruire una centrale elettrica porterebbe non solo danni ambientali, ma anche economici.


Colombo (AsiaNews) - Il card. Malcolm Ranjith ha presentato un’istanza alla Corte suprema dello Sri Lanka contro l’appropriazione da parte del governo del territorio delle paludi di Muthurajawela. Il 7 novembre i fedeli cattolici dell’arcidiocesi sono stati informati e sensibilizzati sul tema tramite opuscoli e volantini che spiegano i danni di una eventuale appropriazione. “L’acquisizione del terreno comprometterebbe i mezzi di sussistenza delle persone che vivono nella zona e di conseguenza anche le attività religiose ne saranno influenzate negativamente", ha spiegato l’arcivescovo di Colombo.

Anche gli ambientalisti, l’opposizione parlamentare e gli abitanti dei villaggi si sono opposti alla requisizione dei 3.863 ettari delle paludi da parte dell'Autorità per lo sviluppo urbano (Uda) della Provincia occidentale. Kavinda Jayawardena, un parlamentare cattolico del distretto di Jaela Gampaha e i pescatori della zona di Negombo hanno presentato una petizione all’Uda osteggiando l’appropriazione di terreno, che secondo Jayawardena "è una violazione dei diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione".

Il governo ha dichiarato di voler proteggere Muthurajawela, ma in realtà ha in programma di costruire una centrale elettrica per la città di Colombo.

"Ci sono 78 tipi di pesci in Sri Lanka e di questi 35 di questi si trovano a Muthurajawela. Su 54 tipi di anfibi, 14 si trovano a Muthurajawela. Di 90 mammiferi, 22 si trovano solo qui e di 155 specie di rettili, 31 vivono nelle paludi”, ha spiegato ad AsiaNews l'ambientalista Dinusha Nanayakkara. E siccome le paludi si trovano lungo la fascia costiera, qui spesso si fermano e si riproducono gli uccelli migratori. “Se la zona venisse alterata, l’intero ecosistema ne risentirebbe”, ha aggiunto.

I benefici delle paludi però non sono solo ambientali, ma anche economici. Nanayakkara ha spiegato che secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura il controllo delle inondazioni da parte delle paludi fa risparmiare al governo dello Sri Lanka 485 milioni di rupie (2,08 milioni di euro) e porta un beneficio economico di altri 726 milioni (3,11 milioni di euro). 

Tuttavia “negli ultimi anni la zona sta subendo una progressiva degradazione”, ha puntualizzato l’ambientalista. “I resti di animali provenienti dalle macellerie vengono gettati nei corsi d’acqua ed esistono attività di produzione illegale di alcolici che rilasciano tossine nei ruscelli uccidendone i pesci”. Le paludi di Muthurajawela vengono inoltre usate per smaltire i rifiuti e non c’è un controllo sull’estensione dell’appropriazione indebita di terreni.