Beirut: patriarchi dibattono su crisi politica, sinodo e scuola
di Fady Noun

Nella sede patriarcale di Bkerké dall’8 al 13 novembre è in programma la 54ma sessione straordinaria dell’assemblea di patriarchi e vescovi cattolici. L’attacco del primate maronita a Hezbollah, responsabile dello stallo politico e governativo. In pericolo l’unità della nazione. La questione educativa nella sua identità e missione. 


Beirut (AsiaNews) - I problemi dello Stato sono al centro della 54ma sessione straordinaria dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici del Libano (Apecl), che si è aperta l'8 novembre nella sede patriarcale maronita di Bkerké e continuerà fino a sabato 13. A inizio sessione, il patriarca maronita card. Beshara Raï ha pronunciato un intervento molto critico verso Hezbollah, accusandolo di voler “smantellare” lo Stato libanese. Difatti, a quaranta giorni dall’inizio dei lavori il nuovo governo presieduto da Nagib Mikati vede la propria azione paralizzata dai ministri del tandem sciita (Amal ed Hezbollah), che si rifiutano di presentarsi al magistrato che conduce le indagini sull’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020.

Dietro la scelta vi sarebbe l’accusa al giudice di essere “politicizzato” e la richiesta di sostituirlo, pena la paralisi dei lavori. Una decisione, quest’ultima, che l’esecutivo non può prendere senza violare il principio della separazione dei poteri in vigore nella Repubblica libanese. E, al contempo, una accusa che il Consiglio superiore della magistratura ha denunciato più volte essere di mera natura politica. 

Sulla vicenda si viene ad inserire la dichiarazione del ministro dell’Informazione, Georgia Cordahi, le cui critiche verso l’Arabia Saudita hanno innescato la rottura delle relazioni diplomatiche fra Beirut e Riyadh, cui si sono aggiunte in seguito altre tre monarchie del Golfo: Kuwait, Emirati Arabi Unti (Eau) e Bahrain. 

Queste considerazioni, pur senza essere al centro della vita della Chiesa, peseranno in modo non indifferente sui dibattiti in programma nell’assemblea. A questo saranno dedicati almeno tre interventi, uno del giurista Antoine Messarra, ex membro della Corte costituzionale, l’altro dell’ex ministro degli Interni Ziyad Baroud e, infine, un terzo dell’ex ministro Ibrahim Chamseddine, una personalità della comunità sciita contraria ai dettami di Hezbollah, che parlerà della “natura civile dello Stato”.

Nel suo discorso di apertura, il patriarca maronita ha detto: “Non escludiamo il fatto che lo scopo di coloro che ostacolano il lavoro del governo sia quello di minare l’unità del Libano, smantellare e ribellarsi allo Stato e romperne le relazioni con i suoi fratelli”. Da parte sua il giurista Antoine Messarra, il primo giorno della sessione, ha citato l’ex presidente della Repubblica nei passaggi dedicati alla neutralità del Libano e alle sue fondamenta storiche, anche alla luce di quanto detto dal patriarca Beshara Raï. Egli ha poi parlato della necessità di scongiurare una deriva del Paese verso “una divisione manifesta o mascherata”, in caso di mancata costruzione di uno Stato che eserciti la pienezza delle proprie funzioni, secondo le considerazioni espresse più volte dal capo della Chiesa maronita. L’ex ministro e deputato Ziyad Baroud affronterà di suo il tema della “unità nella diversità”, familiare anche ai libanesi. 

Temi ecclesiastici

Per quanto concerne le tematiche più propriamente ecclesiastiche, la sessione dell’Apecl tratterà del “Sinodo sulla sinodalità”, il cammino lanciato da papa Francesco, nella sua fase diocesana, dentro a un processo che verrà coordinato dal vicario patriarcale maronita mons. Hanna Alouan. Le estensioni ecumeniche di questo processo saranno discusse anche durante la sessione, in un Paese in cui le Chiese ortodosse (greche, siriache, armene) convivono con le Chiese patriarcali sui iuris e dove il loro coordinamento, in questo periodo critico della storia della nazione, è più che essenziale: esso è vitale.

Al centro della sessione Apecl vi sarà anche il problema dell’istruzione attraverso interventi mirati del segretariato delle scuole cattoliche, presieduto da p. p. Youssef Nasr e dalla superiora della Congregazione delle suore della Santa famiglia maronita, suor Marie-Antoinette Saadé. Si discuteranno sia dei fondamenti di questa educazione, attraverso il tema classico “identità e missione”, sia delle difficoltà materiali incontrate nel mondo scolastico, in particolare a causa dei capricci finanziari dovuti al fenomenale deprezzamento della valuta nazionale (che ha perso quasi il 90% del suo valore). Un crollo che ha messo in difficoltà scuole, genitori di studenti e insegnanti, unite alle difficoltà riguardanti il flusso di cassa dovute a restrizioni bancarie illegali imposte dall’Associazione bancaria.