Beirut, vescovi e patriarchi: ‘purificare la memoria’
di Fady Noun

Si è conclusa la 54ma sessione ordinaria Apecl, svolta a Bkerké dall’8 al 13 novembre. Rinnovata l’adesione alla “iniziativa nazionale” promossa dal card. Raï sulla neutralità e la conferenza Onu. Necessario stabilire un “dialogo di amore e verità” fra cittadini. Presidente Caritas: in Libano “difficile distinguere chi è nel bisogno da chi è povero”. 


Beirut (AsiaNews) - L’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici del Libano (Apecl) ha lanciato un appello nei giorni scorsi alla “purificazione della memoria” nazionale e a una “lettura critica” del cammino intrapreso “da tutte le componenti politiche” del Paese. Vi è anche un richiamo nella fedeltà allo spirito e alla lettera dell’Esortazione apostolica del 1997 e alle raccomandazioni di papa Francesco nella sua lettera ai Libanesi (24 dicembre 2020) e in occasione della Giornata di preghiera e riflessione tenuta in Vaticano (1 luglio 2021), alla presenza dei patriarchi orientali. Queste richieste sono al centro del comunicato finale dei lavori della 54a sessione ordinaria, tenuta a Bkerké dall’8 al 13 novembre 2021. 

Sul piano interno, l’assemblea ha rinnovato il proprio piano di adesione alla “iniziativa nazionale” del patriarca maronita Beshara Raï, che ha invocato “la proclamazione della neutralità del Libano” e “allo svolgimento di una conferenza internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite”. In questo caso l’obiettivo è quello di mettere in pratica le risoluzioni internazionali (del Consiglio di sicurezza Onu) che lo riguardano, oltre a completare l’attuazione dell’accordo di Taëf e trovare soluzioni al problema dei rifugiati e degli sfollati. 

Per consolidare il profondo legame sociale che li unisce, i libanesi sono stati poi invitati a “stabilire fra loro un dialogo di amore, di verità, di apertura, di perdono e di riconciliazione senza compromessi”. “Questo dialogo - insiste il comunicato - è ora più che mai necessario, se non urgente, e presuppone il processo di purificazione della memoria di tutte le parti libanesi, ciascuna delle quali è chiamata a procedere ad un profondo esame di coscienza […] e a una lettura critica del proprio percorso politico”. Per sottolinearne l’importanza, l’Apecl ha quindi scelto di consacrare la prossima sessione (7-12 novembre 2022) a una rilettura dell’Esortazione apostolica del 1997. 

Sul piano educativo, l’Apecl ha riaffermato l’intenzione di restare fedele alla propria vocazione e di adoperarsi per assicurare “una educazione inclusiva senza alcuna discriminazione religiosa, confessionale, di classe o sociale” e a “rispondere ai bisogni culturali, spirituali e morali delle generazioni future”. 

Sempre sul piano sociale, l’Apecl ha seguito da vicino una relazione di p. Michel Abboud, presidente di Caritas Libano, il quale ha affermato che “ora è difficile distinguere chi è nel bisogno da chi è povero” in Libano. Infine, l’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici del Libano ha seguito le spiegazioni di p. Khalil Alwan, suo segretario generale, il quale ha illustrato le fasi preparatorie del Sinodo dei vescovi che si terrà a Roma nell’ottobre del 2023 dal titolo: “Verso una Chiesa sinodale”.