Conflitto siriano, famiglia Assad: barili bomba usati per ripulirci ‘dagli insetti’

Per Rifat Ali al-Assad, parente di Bashar, si sono rivelate utili per colpire nemici e oppositori. Secondo gruppi attivisti l’esercito ha utilizzato 82mila volte l’arma, uccidendo oltre 11mila civili, fra i quali 1.821 bambini e 1.780 donne. In 93 attacchi erano riempite con gas velenoso o sostanze chimiche.


Damasco (AsiaNews) - Per la prima volta un membro della famiglia Assad ammette l’uso di barili bomba da parte dell’esercito contro miliziani e civili durante gli anni più bui del conflitto civile siriano: un'accusa lanciata più volte in passato da ong e attivisti, ma respinta con forza (e sdegno) dal regime siriano. In una diretta streaming del 13 novembre scorso sulla propria pagina Facebook, Rifat Ali al-Assad, parente stretto del presidente Bashar, ha affermato: “Siamo venuti con i barili bomba. Cosa sono? Un mezzo utile. Si sono rivelate preziose per ripulire la terra [siriana] da quegli insetti”. 

Le parole di Rifat sono la prima rivendicazione dell’uso di questo tipo di arma, una sorta di ordigno esplosivo improvvisato ed economico lanciato da un aereo per colpire intere aree. Durante il conflitto Damasco lo ha utilizzato spesso - almeno questa la accusa di nemici e detrattori - anche in zone abitate da civili con il pretesto di combattere i “terroristi”, termine generico per definire chiunque si opponesse al regime degli Assad. 

Il governo siriano - e l’alleato russo - hanno negato più volte il possesso e l’uso di tale arma, soprattutto verso la popolazione. Inoltre, l’uso di termini spregiativi come “insetti” non è nuovo nel vocabolario delle persone vicine alla famiglia al potere e all’interno degli stessi membri di governo, accusati in questi anni di “genocidio” verso il loro stesso popolo. Lo scorso anno il ministro siriano della Sanità aveva usato un linguaggio simile affermando che nel Paese non vi erano casi di Covid-19 perché “l’esercito aveva purificato” il territorio “dai molti germi”. 

Nel 2015, durante una intervista alla Bbc, il presidente Bashar al-Assad aveva smentito l’uso di barili bomba affermando, fra l’ironico e il sarcastico, che anche “le pentole da cucina” possono essere usate come arma da lanciare contro l’opposizione. In realtà la questione è più seria - e complessa - con gruppi attivisti che hanno denunciato decine di migliaia di casi in cui gli ordigni sarebbero stati esplosi dall’esercito contro le persone, civili compresi. 

Secondo un rapporto presentato nei mesi scorsi dal Syrian Network for Human Rights, l’esercito lealista in nove anni avrebbe sganciato quasi 82mila barili bomba colpendo porzioni di territorio abitate da civili, sotto il controllo di opposizioni o gruppi estremisti. I dati parlano di 11.087 civili uccisi, fra i quali vi sono 1.821 bambini e 1.780 donne. In almeno 93 attacchi i barili bomba erano riempiti anche con gas velenoso o sostanze chimiche, colpendo con particolare frequenza nelle province di Damasco, Aleppo, Daara e Idlib; il maggior numero di vittime si è registrato ad Aleppo.