L'Italia continua a importare il legno dal Myanmar, nonostante le sanzioni

Lo ha rivelato un'indagine della Environmental Investigation Agency. Il teak viene ridistribuito in tutta Europa e utilizzato soprattutto per gli yacht di lusso. Nello Stato Chin la giunta ha dato fuoco alle case di una città ormai deserta a causa delle violenze.


Yangon (AsiaNews) - L’Environmental Investigation Agency (Eia) ha rivelato che, nonostante le sanzioni sulle importazioni stabilite a giugno di quest’anno, in Italia sono arrivate dal Myanmar oltre 300 tonnellate di legname per un valore di 2 milioni di euro.

Le sanzioni economiche, che la comunità internazionale ha imposto all'ex Birmania dopo il colpo di Stato della giunta militare del primo febbraio, volevano colpire la Myanmar Timber Enterprise, di proprietà statale e responsabile del commercio di teak, destinato in prevalenza a rivestire i pavimenti di yacht di lusso.

L’indagine sotto copertura condotta dalla Eia è durata 18 mesi e ha svelato che, sebbene esista anche un regolamento europeo che vieta l’importazione di legno dal Myanmar, alcuni commercianti italiani hanno continuato indisturbati i loro affari ridistribuendo il teak nel resto dell’Unione europea. Solo nei mesi di marzo, aprile e maggio 2021 le imprese italiane hanno importato tra gli 1,3 e gli 1,5 milioni di euro di merce in legno dal Myanmar. 

L’Eia sostiene che in questo modo le società italiane stiano non solo favorendo la deforestazione del Myanmar (che negli ultimi 20 anni ha perso un’area boschiva pari a 5,6 milioni di campi da calcio, più o meno grande quasi quanto la Svizzera), ma anche la giunta militare che ha preso il controllo del Paese estromettendo il precedente governo civile guidato da Aung San Suu Kyi.

Nei giorni scorsi, secondo dei testimoni sentiti da Myanmar Now, l’esercito ha bruciato una cinquantina di case a Thantlang, ormai deserta, dopo che i 10mila residenti hanno abbandonato la città a causa degli scontri tra i soldati della giunta e le locali milizie etniche anti-golpe (le Forze di difesa del Chin).