Record nella produzione energetica col carbone: India e Cina prime al mondo

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, il dato globale quest’anno crescerà del 9%: una minaccia per gli obiettivi nella lotta al cambiamento climatico. Delhi aveva promesso di ridurre le emissioni nocive entro il 2070; Pechino entro il 2060: impegni insufficienti, che oltretutto rimangono sulla carta.


Parigi (AsiaNews) – L’energia elettrica generata da centrali a carbone raggiungerà quest’anno il suo record storico, con India e Cina come maggiori contribuenti. Lo rivela uno studio pubblicato ieri dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), secondo cui il dato segna un arretramento negli sforzi per ridurre le emissioni inquinanti e arrestare i cambiamenti climatici.

Entro fine anno nel mondo si produrranno 10,350 terawatt-ora di elettricità con l’uso del carbone, un incremento del 9% rispetto al 2020. La Iea stima che tale livello sarà mantenuto nei prossimi due anni.

Cina e India coprono due terzi della domanda mondiale di carbone. Con il recupero dalle fasi iniziali della pandemia da Covid-19, nel 2021 la produzione cinese di elettricità dagli impianti a carbone salirà del 9%; del 12% invece in India.

Da inizio anno il prezzo del carbone è più che raddoppiato, passando dagli 81 dollari per tonnellata di gennaio agli attuali 168. L’impennata è dovuta alla combinazione tra l’aumento di domanda e la minore produzione in Paesi colpiti da calamità naturali come India e Indonesia. La scarsità della materia prima è sfociata in una grave crisi energetica in Cina, con il governo costretto a riattivare la produzione domestica per evitare continui blackout elettrici.

I dati mondiali, soprattutto quelli cinesi e indiani, mettono in dubbio gli impegni assunti dai governi durante la recente Cop26 sulla lotta ai cambiamenti climatici. Delhi ha promesso di arrivare a emissioni nocive zero entro il 2070, Pechino entro il 2060: due obiettivi già insufficienti, che appaiono oltretutto irraggiungibili agli attuali livelli di consumo del carbone.