L'Asia nel 2022

L'anno appena iniziato sarà cruciale per il continente asiatico. Anche se il contrasto alla pandemia continuerà a essere la preoccupazione principale per molti governi, sul piano politico diversi eventi sono già in programma. Alcune delle date principali da tenere sott'occhio.


Politca, sport, ricorrenze ed eventi ecclesiali: di seguito tutti gli appuntamenti che attendono il continente asiatico nel nuovo anno.

POLITICA

A gennaio la presidenza dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) passerà alla Cambogia. Il primo ministro Hun Sen ha già annunciato che i primi giorni dell’anno farà visita al generale Ming Aung Mlaing, capo della giunta birmana del Myanmar, ribaltando la politica di non interferenza dell’organizzazione mantenuta fino ad ora e facendo preoccupare Washington, che teme un riposizionamento della regione verso Pechino. Restiamo nel sud-est asiatico: a ottobre si dovrebbe tenere il G20 a Bali, in Indonesia (nuove varianti di coronavirus permettendo). Un mese dopo si terrà la COP27, ma a Sharm El-Sheik, in Egitto.

A marzo sono previste le elezioni presidenziali in Corea del Sud e a maggio quelle delle Filippine, dove Marcos junior, figlio dell’ex dittatore del Paese continua a essere in testa ai sondaggi. Sempre a marzo si dovrebbero tenere le elezioni generali in Libano e quelle del chief executive di Hong Kong, dopo le elezioni parlamentari tenutesi il 19 dicembre scorso che hanno registrato un’affluenza ai minimi storici.

Occhi puntati sulla Cina: a marzo si aprirà l’Assemblea nazionale del popolo, dove inizieranno i preparativi per l’evento più importante dell’anno, il 20esimo Congresso del partito comunista cinese previsto per i primi giorni di novembre. Nel 2018 la Cina ha rimosso il limite di due mandati presidenziali: molti analisti si aspettano quindi un terzo mandato quinquennale di Xi Jinping, ma molto dipenderà dalle dinamiche interne del partito. Sicuramente ampio spazio sarà dato a riforme sociali interne. Verso la fine dell’anno si terrà inoltre il 14esimo vertice dei Paesi BRICS (Brasile, Russia India, Cina, Sudafrica) la cui presidenza nel 2022 passerà a Pechino.

Una notizia passata in sordina riguarda invece la dichiarazione di Biden di voler terminare le operazioni militari di combattimento in Iraq entro la fine dell’anno: un ritiro che verrà osservato con attenzione dopo quello dall’Afghanistan, il cui futuro appare molto incerto.

ANNIVERSARI

Molte anche le ricorrenze storiche importanti: i primi mesi dell’anno l’Egitto festeggerà il centenario dell’indipendenza dall’Inghilterra e i 70 anni dal colpo di Stato del 1952. Un altro centenario sarà quello dell’arresto di Mahatma Gandhi in India, Paese che insieme al Pakistan celebrerà i 75 anni di indipendenza ad agosto.

A luglio saranno passati 25 anni dall’handover di Hong Kong dall’Inghilterra alla Cina. In Medio Oriente a settembre si ricorderà il 50esimo anniversario del massacro delle Olimpiadi di Monaco e a novembre un altro centenario, quella della fine dell’impero ottomano.

EVENTI SPORTIVI

Il 2022 si aprirà con le famigerate Olimpiadi invernali di Pechino, che diversi Paesi anglosassoni hanno dichiarato di voler boicottare a livello diplomatico. Ad aprile si disputerà l’Asia Cup in Sri Lanka, mentre i Giochi asiatici si terranno a Hangzhou, in Cina, a settembre. Alla fine dell’anno prossimo, tra novembre e dicembre, si terranno i mondiali di calcio in Qatar, già ampiamente criticati per il disumano utilizzo di manodopera immigrata.

ECCLESIA

Per le Chiese dell'Asia il 2022 sarà caratterizzato dalle fasi locali del percorso sinodale che vedrà la sua concluisone a Roma nel 2023. Tra gli altri appuntamenti calendarizzati finora dal Vaticano: a maggio verrà proclamato santo da papa Francesco Lazzaro Devasahayam (1712-1752), l'ex ministro di corte che convertitosi al cristianesimo predicò l'uguaglianza dei dalit. Sarà il primo laico indiano a esse canonizzato. In una recente intervista il pontefice ha inoltre espresso il desiderio di compiere nel 2022 il viaggio apostolico in Timor Est e Papua Nuova Guinea, inizialmente programmato per il 2020 e poi rinviato a causa della pandemia.