Primo ministro thailandese scioglie il parlamento e annuncia nuove elezioni
di Weena Kowitwanij

Thaksin ha annunciato ieri lo scioglimento di governo e parlamento. I manifestanti scenderanno però in piazza anche domani: le dimissioni non sono sufficienti, l'ex primo ministro deve ritirarsi dalla politica. Thaksin è accusato di favorire interessi personali e non quelli dello stato.


Bangkok (Asianews) – Il primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra ha annunciato ieri alle 20:30 ora locale lo scioglimento di governo e parlamento a seguito alle 2 manifestazioni del 4 ed 11 febbraio a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone. Le manifestazioni sono state organizzate dalla associazione Peolple's alliance for democracy. La data delle prossime elezioni è fissata per il 2 aprile.

Domani sono però previste in tutto il paese altre manifestazioni contro Thaksin: i dimostranti infatti chiedono al primo ministro non solo lo scioglimento di governo e parlamento, ma il definitivo ritiro dalla politica. Thaksin è accusato di essere un capo che non rispetta i principi di etica e giustizia. Inoltre centrale è il problema della "onestà": i dimostranti accusano l'ex primo ministro di aver fatto leggi per favorire gli investimenti privati suoi e della sua famiglia, come la vendita del gruppo industriale Shin Corp da lui fondato prima di entrare in politica e che contiene un colosso delle telecomunicazioni. I manifestanti, fra cui professionisti di diversi settori e studenti, dichiarano di aver provato che essere un capitalista non è un carattere che qualifica un capo democratico.

Per limitare le proteste, il 21 febbraio Chalermchai Mahakitsiri, collaboratore del portavoce dell'Ufficio del Primo ministro, aveva annunciato la decisione del parlamento di destinare 200 milioni di baht (circa 5 milioni di US$) al sostegno degli studenti, come proposto dal Ministero dell'educazione. Inoltre il portavoce dell'Ufficio del Primo ministro aveva reso noto di aver accordato un aumento della retribuzione ai capi villaggio e ai medici delle comunità.