Chongli, la chiesa dei missionari di Scheut sulle piste delle Olimpiadi

Nella stazione sciistica dove si terranno alcune delle gare c’è una piccola cappella di inizio Novecento che ricorda l’opera di tanti missionari che operarono in questa zona della provincia dell’Hebei. P. Heyndrickx: “Occasione per rinsaldare 200 anni di amicizia”.


Lovanio (AsiaNews) – Tra l’allarme Covid-19 e le tensioni politiche si avvicina l’appuntamento con le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, che si apriranno il 4 febbraio. E accanto alle storie degli atleti che si preparano a competere, ne è emersa una che tocca invece da vicino la presenza cristiana in Cina. Alcune gare che si svolgono nella provincia dell’Hebei sono diventate, infatti, l’occasione per riscoprire che anche su quelle montagne - quando ancora erano zone periferiche prive di qualsiasi interesse turistico - più 200 anni fa i missionari giunti dall’Europa avevano iniziato a svolgere il loro apostolato, prima della loro espulsione con l’avvento della Cina comunista di Mao.

A ricordarlo è un articolo pubblicato qualche settimana fa sul Verbiest Update, la rivista on line della Fondazione Verbiest che da Lovanio in Belgio mantiene viva l’amicizia con la Cina coltivata per decenni sul campo dalla congregazione dei missionari di Scheut. A raccontare la vicenda è p. Jerome Heyndrickx, uno dei più autorevoli storici del cristianesimo in Cina, che accende i riflettori sul distretto di Chongli (a una cinquantina di chilometri dalla grande città di Zhangjiakou) che ospiterà le gare di alcune discipline come il fondo e il biathlon.

P. Heyndrickx racconta che diverse delegazioni da Lovanio negli ultimi anni hanno visitato Chongli proprio in nome dell’opera svolta dai missionari in quella zona. “Abbiamo incontrato - spiega - i nostri amici e le autorità locali constatando come il piccolo e isolato villaggio di Xiwanzi (come si chiamava un tempo ndr) sia stato trasformato in una moderna stazione sciistica con il Villaggio olimpico e una moderna città da 60mila abitanti che vivono in dozzine di nuovi grattacieli”.

“150 anni fa - continua p. Heyndrickx - Xiwanzi aveva già la sua chiesa cattolica. Recentemente, ben prima dell’inizio dei preparativi per le Olimpiadi, i cristiani locali con i propri mezzi e le proprie tecniche hanno costruito una nuova chiesa, che svetta oggi tra i palazzi con due campanili come una bella cattedrale. Ma nella località di Qipanliang, vicino alla nuova stazione del treno ad alta velocità che collega la stazione sciistica a Pechino, sorge ancora una vecchia cappella costruita nel 1904 dal missionario olandese Hadriaan van der Heijden. Quando morì fu sepolto qui nel 1910. Ora questa vecchia cappella è stata riconosciuta ufficialmente come un monumento. Ci ricorda così la storia di secoli di scambi culturali e di costruzione di amicizia tra i popoli che avvenne in questo remoto villaggio”.

“È un vero peccato - conclude p. Heyndrickx - che la pandemia da Covid-19 renda impossibile la nostra presenza alla celebrazione dei Giochi. Avremmo potuto ravvivare l’antica amicizia visitando insieme le tombe dei pionieri al cimitero e nella vecchia cappella di p. van der Heijden. Ma l’amicizia non muore mai e il Covid-19 non ci impedirà di festeggiare. Se ci uniremo comunque per celebrare i Giochi Olimpici con questo spirito diventerà senza dubbio il momento culminante nei 200 anni di storia della Chiesa a Chongli, Zhangjiakou e Xhuanhua e anche un momento storico di crescita per la Chiesa locale”.