Hanoi vende a Canberra il dragon fruit (che la Cina non vuole)
di Tran Hung

La politica "Zero Covid-19" di Pechino ha rallentato i trasporti e costretto gli agricoltori vietnamiti a buttare tonnellate di frutta fresca. Il governo locale ha deciso di riorientare le esportazioni verso l'Australia e ha chiesto ai vietnamiti all'estero di sostenere i compatrioti.


Hanoi (AsiaNews) - La politica “Zero Covid-19” messa in atto dalla Cina ha effetti anche nei Paesi confinanti: da novembre i camion che trasportano frutta fresca sono bloccati al confine settentrionale del Vietnam dopo che le autorità cinesi hanno rafforzato le misure anti-contagio, costringendo Hanoi a riorentare le esportazioni verso l'Australia.

I contadini vietnamiti, che spedivano a Pechino grandi quantità di dragon fruit (pitaya in italiano), angurie e jackfruit, sono stati costretti a buttare tonnellate di cibo andato a male e ad abbassare i prezzi della loro merce.

Oltre 6mila camion sono bloccati lungo la frontiera tra il passaggio Tân Thanh – Pò Chài e quello di Hữu Nghị Quan. In base alle attuali norme in vigore, una volta varcato il confine gli autisti non sono autorizzati a scendere dal camion e devono tornare in Vietnam il giorno stesso. Devono inoltre eseguire un test rapido ogni tre giorni anche se hanno completato il ciclo vaccinale. 

Tutto ciò ha avuto un impatto sugli agricoltori vietnamiti che avevano contratti per spedire tonnellate di frutta in Cina. A livello locale il prezzo della pitaya è sceso da 5mila a 4mila dong (da 20 a 16 centesimi di euro), per cui il ministero vietnamita dell’Industria e del Commercio ha cercato di rionterare le esportazioni sul mercato siglando un accordo con l’Australia. Negli ultimi giorni decine di tonnellate di pitaya sono state vendute al prezzo di 200mila dong al chilo (7,83 euro) negli Stati dell’Australia occidentale e meridionale grazie all’intervento della Camera di commercio del Vietnam, che ha lanciato una campagna promozionale. La Hoa Australia Company ha portato sul mercato di Melbourne, Sydney, Perth e Cabramatta 14 tonnellate di pitaya a polpa bianca e rossa.

L’acquisto del dragon fruit è stato inoltre sponsorizzato dalla possibilità di vincere dei biglietti aerei o dei giocattoli per bambini in occasione del capodanno lunare, mentre le associazioni commerciali e i cittadini vietnamiti residenti nelle varie città australiane sono stati invitati a sostenere il lavoro dei compatrioti.