India: Modi sfida la Cina in Asia centrale

Le altre notizie del giorno: gli Usa bandiscono il gigante hi-tech cinese China Unicom. Toyota ancora prima venditrice di auto al mondo. La diocesi birmana di Pathien lancia iniziativa per la crisi umanitaria post-golpe. Attacco missilistico in Yemen causa 5 morti. La polizia uzbeka arresta 30 jihadisti diretti in Siria. Il metropolita georgiano di Akhalkala offre “protezione” all’ex presidente Saakashvili.


INDIA

Delhi ha tenuto ieri il primo summit congiunto con le cinque repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale. Narendra Modi ha auspicato la creazione di un meccanismo formale di cooperazione tra i partecipanti. Quella del premier indiano è una sfida alla Cina, che ha vasti interessi economici in Asia centrale e ha tenuto un forum con i Paesi dell’area il 25 gennaio.

USA-CINA

Gli Stati Uniti hanno bandito un altro gigante hi-tech cinese. Per spionaggio e minacce alla sicurezza nazionale, la Commissione federale Usa per le comunicazioni ha deciso di bloccare le attività di China Unicom. In ottobre lo stesso bando aveva colpito China Telecom: una mossa parte della guerra tecnologica scatenata da Washington contro Pechino.

GIAPPONE

Per il secondo anno consecutivo, la Toyota ha venduto più auto al mondo, superando ancora la tedesca Volkswagen. Nel 2021 la casa automobilistica nipponica ha piazzato 10,5 milioni di veicoli (+11,3% rispetto al 2020), con consistenti vendite in Cina  e negli Stati Uniti.

MYANMAR

La diocesi cattolica di Pathien ha creato un “team di risposta” per affrontare la grave emergenza umanitaria che affligge il Paese dal golpe militare del primo febbraio 2021. Secondo p. Henry Eikhlein, l’amministratore diocesano, la struttura di soccorso aiuterà le attività di Caritas Myanmar.

YEMEN

Almeno cinque persone sono morte e 34 ferite dopo che un missile ha colpito la città di Marib il 26 gennaio. Secondo la versione odierna dell’agenzia ufficiale Saba, l’attacco è stato compiuto dai ribelli filo-iraniani Houthi. La città è l’ultimo caposaldo settentrionale delle forze governative sostenute dalla coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

UZBEKISTAN

La polizia della capitale Taskent ha arrestato 30 componenti dell’organizzazione terroristica “Tavkid va jihad katibati”, che secondo i Servizi di sicurezza progettavano di unirsi alle milizie islamiche in Siria. Alcuni dei fermati erano giunti in città per lavoro da altre provincie del Paese.

GEORGIA

Il metropolita georgiano di Akhalkala, Nikolaj (Pachuasvili), ha proposto di trasferire l’ex presidente Saakashvili dalla prigione agli arresti domiciliari sul territorio della sua diocesi e sotto la sua garanzia. Nikolaj si è proposto come mediatore tra il leader dell’opposizione e il governo, per allentare la tensione nel Paese.