Seoul, i rapporti con gli sciamani infiammano la campagna elettorale
di Guido Alberto Casanova

Aperta un'inchiesta sul candidato conservatore Yoon accusato di favoritismo nei confronti di una setta religiosa legata a uno sciamano a lui molto vicino. Pesa il precedente dell'ex presidente Park Geun-hye, destituita per aver permesso a una mistica di intromettersi negli affari dello Stato.


Seoul (AsiaNews) - Tra poco più di un mese il 9 marzo la Corea del Sud andrà a votare per eleggere il nuovo presidente, in quelle che sono state soprannominate da alcuni commentatori “elezioni sgradevoli”. L’atmosfera in cui si sta tenendo la campagna elettorale è stata degradata da innumerevoli attacchi personali, mentre i principali candidati non brillano per popolarità nei sondaggi. In questo contesto decisamente poco attraente per gli elettori, il riemergere dei legami tra politica e sciamanismo preoccupa non poco l'opinione pubblica sudcoreana.

Dopo alcune rivelazioni da parte di un giornale locale, nelle scorse settimane i pubblici magistrati di Seul hanno aperto un’indagine nei confronti del candidato conservatore Yoon Seok-youl. Le accuse risalgono al febbraio 2020, quando la Corea del Sud stava attraversando la prima ondata di infezioni Covid per via di un focolaio all’interno della setta religiosa Shincheonji: Yoon, che all’epoca era il procuratore generale, avrebbe impedito alla polizia di compiere una perquisizione nella sede centrale della setta su consiglio di un certo Jeon, uno sciamano che secondo alcuni avrebbe estesi rapporti con Yoon.

Il candidato e il partito conservatore hanno negato le accuse, ma i rapporti tra Yoon e Jeon sono decisamente più profondi di quanto inizialmente ammesso. A inizio gennaio, infatti, il comitato della campagna elettorale conservatrice aveva dovuto sciogliere una propria sottocommissione dopo che era emerso un video in cui poteva vedere Jeon guidare amichevolmente Yoon a conoscere i membri della sottocommissione, nonostante lo sciamano non avesse alcuna posizione ufficiale nella campagna elettorale. Per evitare il sospetto che il mistico potesse apparire come un consulente ombra del candidato, il partito conservatore ha quindi deciso di sciogliere la sottocommissione.

Secondo alcuni elementi, il rapporto di Yoon con lo sciamanismo non è nemmeno un fatto recente. Un biglietto da visita dell’impresa della moglie di Yoon risalente al 2014 riportava il nome di Jeon come consulente. Inoltre il candidato conservatore ha già ammesso di avere avuto degli incontri con altri mistici. Alcuni sospetti sulle frequentazioni di Yoon erano emersi già lo scorso autunno, durante le primarie del partito conservatore: in un dibattito in TV l’ex procuratore (allora in testa nella corsa alla nomina) era apparso con carattere cinese “re” dipinto sul palmo della mano che molti avevano interpretato come un talismano.

I legami con lo sciamanismo sono un tema molto sensibile, soprattutto dopo lo scandalo che sconvolse la politica sudcoreana nel 2016-2017. In quell’occasione l’ex presidente conservatrice Park Geun-hye fu destituita per aver permesso a Choi Soon-sil, sua confidente nonché figlia di un importante mistico coreano, di intromettersi negli affari di Stato.

Eppure lo sciamanismo è un elemento della politica sudcoreana fin dal periodo della democratizzazione, nonostante la sua presenza sia spesso rimasta sotto la superficie. La campagna elettorale del candidato democratico Lee Jae-myung a inizio gennaio ha lanciato un comitato composto da 17 figure religiose. Da molti decenni le elite politiche di Seul hanno rapporti con lo sciamanismo tradizionale della cultura coreana e l’unica differenza questa volta è che tali legami sono al centro del dibattito pubblico.