I sauditi festeggiano san Valentino, ma non possono nominarlo

Nelle vetrine in bella mostra cioccolatini, fiori, vestiti e intimo del colore dell’amore. Commesse e addette confermano, dietro anonimato, l’aumento delle vendite e degli affari legate alla ricorrenza. Ma il nome resta un tabù. Fra i giovani la speranza di ulteriori, sebbene graduali, cambiamenti per il futuro. 


Riyadh (AsiaNews) - Una festa che si celebra con fiori, cioccolatini e abbigliamento intimo di rigoroso color rosso, ma che non si può chiamare col suo nome perché non è legata alla tradizione musulmana che domina la cultura e permea la vita sociale del Paese. È la festa di san Valentino in Arabia Saudita, un evento che si celebra da pochissimi anni, ma che è sempre più popolare, soprattutto fra i giovani, con le vetrine dei negozi allestite con capi di vestiario e intimo in bella mostra, soprattutto per le donne. 

In occasione della festa degli innamorati, che ricorre oggi, i negozi del regno registrano un picco nelle vendite e i doni legati a san Valentino si fanno frequenti, ma non vi è una sola attività commerciale che riporti il nome della ricorrenza. “La direzione - racconta all’Afp una addetta alle vendite di un centro commerciale a Riyadh, dietro anonimato - ci ha chiesto di decorare la vetrina con lingerie rossa... senza menzionare da nessuna parte San Valentino”. “Ora possiamo mettere tranquillamente vestiti rossi in mostra e persino in vetrina” aggiunge una commessa del Grenada Mall, nel settore orientale della capitale. Per l’occasione, spiega anch’ella dietro anonimato, “abbiamo degli sconti dedicati, ma non possiamo certo chiamarli offerte per san Valentino”. 

Intimo e abbigliamento in bella mostra rappresentano una svolta impensabile sino a pochi anni fa, quando la polizia religiosa puniva con percosse in pubblico le persone per il solo fatto di indossare un abito di colore rosso. Oggi la festa viene celebrata anche dai principali quotidiani del regno ultraconservatore wahhabita come Arab News con un lungo articolo dedicato ai profumi, che rappresentano “un modo ottimo per esprimere amore”. Nelle vetrine campeggiano composizioni fiori, oro, gioielli e i classici cioccolatini.

Il cambiamento è arrivato nel 2019 grazie anche all’apertura di un leader islamico che ha definito il san Valentino un “evento sociale positivo”. Alla base della svolta, le riforme sociali impresse da Mohammad bin Salman, frutto di una “liberalizzazione” nei costumi (e nell’economia, legata a lungo solo al petrolio) cui fa da contraltare una stretta nell’ambito politico e istituzionale. Restano inoltre immutate alcune strutture legate all’islam radicale e al patriarcato, come la tutela maschile

Tuttavia, non tutte le donne saudite apprezzano il cambiamento. “Non tutti si sentono a proprio agio, con l’intimo sbattuto in bella vista” afferma una donna velata dalla testa ai piedi, con solo una striscia sottile all’altezza degli occhi scoperta. “Non voglio vedere certe cose - aggiunge - perché mi infastidiscono, ma a qualche donna piace e si tratta comunque di libertà di scelta personale”.

Commesse e addette alle vendite, pur sempre senza rivelare il proprio nome, confermano che in questi giorni si registrano dei picchi negli acquisti nell’abbigliamento e, la maggior parte, è in cerca di abiti rossi. Il capo più richiesto? Ovviamente l’intimo del colore dell’amore, seguito da profumi, trucchi e prodotti di bellezza che campeggiano nelle vetrine fra cuoricini e richiami alla festa. Reem al-Qahtani, giovane di 22 anni in cerca di un acquisto fra i vari prodotti in vetrina, sottolinea che la società saudita sta iniziando ad accettare san Valentino “con gradualità” ma senza nominarlo per ora. “In questo momento - conclude - festeggiamo in modo discreto nei caffè e nei ristoranti, ma speriamo che abbia sempre più peso e valore nei prossimi anni”.