Tamil Nadu, libertà su cauzione per il vescovo e i sacerdoti arrestati
di Nirmala Carvalho

Mons. Samuel Mar Irenios e gli altri preti della diocesi di Pathanamthitta erano agli arresti per una cava di sabbia abusiva aperta da un affittuario su un terreno della diocesi. A differenza dei religiosi, sia il principale indiziato sia alcuni funzionari pubblici accusati di complicità nella vicenda non hanno subito alcuna misura restrittiva.


Madurai (AsiaNews) – La sezione di Madurai dell’Alta Corte di Madras ha concesso ieri la scarcerazione su cauzione al vescovo Samuel Mar Irenios e ai cinque altri sacerdoti della diocesi siro-malankarese di Pathanamthitta in Kerala, arrestati per la vicenda di una cava illegale di sabbia avviata da un affittuario su un terreno della diocesi nel vicino distretto di Tirunelveli. La Corte ha considerato il fatto che al principale accusato - Manuel George, l’uomo che ha avviato l’attività - era già stata garantita la libertà su cauzione. Inoltre il vescovo e uno dei sacerdoti, p. Jose Chamakalayil, sono malati oncologici che necessitano di cure.

Il terreno su cui sorge la cava non autorizzata si trova nel villaggio di Pottal. C’erano già state un’ispezione dell’autorità locale e una sanzione comminata a Manuel George per l’attività illegale e proprio per questo nel 2021 l’Alta Corte - a cui era stato presentato un esposto - aveva segnalato il caso agli inquirenti. È emerso, però, che anche funzionari pubblici di vari uffici sono coinvolti nella vicenda per aver facilitato l’attività della cava illegale. Sia Manuvel George sia questi complici non sono però mai stati arrestati, a differenza di quanto accaduto al vescovo e ai cinque altri sacerdoti che erano stati convocati per un interrogatorio e si sono ritrovati dietro le sbarre.

La diocesi di Pathanamthitta con una nota si dichiara estranea ai fatti, attribuendo tutta la responsabilità alla persona che aveva in affitto il terreno. Sostiene che le restrizioni agli spostamenti imposte dalla pandemia hanno reso impossibili negli ultimi due anni le visite sul posto e aggiunge che è stata intrapresa un’azione legale contro Manuel George.