Colombo: assolti i funzionari accusati per gli attentati di Pasqua
di Melani Manel Perera

Pujith Jayasundara e Hemasiri Fernando avrebbero ignorato gli avvertimenti provenienti dalle intelligence straniere. Il card. Ranjith: "Per avere giustizia dobbiamo aspettare il prossimo governo".


Colombo (AsiaNews) - Un tribunale dello Sri Lanka ha assolto due ex funzionari detenuti in relazione agli attentati di Pasqua del 2019. Pujith Jayasundara, ispettore generale di polizia, e Hemasiri Fernando, segretario permanente del ministero della Difesa, erano accusati di aver ignorato gli avvertimenti di un possibile attacco arrivato dalle agenzie di intelligence straniere.

Riguardo alla vicenda l'arcivescovo di Colombo, card. Malcolm Ranjith, ha rilasciato un video in lingua sinhala: “Non c'è fiducia nell'attuale governo e nei confronti del procuratore generale”, ha dichiarato il presule. “Il governo non ha mantenuto nessuna delle sue promesse di fare giustizia per l'attacco di Pasqua, così non saremo in grado di ottenere la verità da questo governo. Per avere la giustizia che speriamo dobbiamo aspettare il prossimo governo”.

“Anche se il rapporto della Commissione presidenziale sugli attentati di Pasqua chiedeva di intraprendere azioni legali contro gli individui a conoscenza dell’attacco e contro coloro che non hanno agito per prevenirlo - ha proseguito l’arcivescovo - a causa della cattiva condotta del procuratore generale e del suo dipartimento, si è creata una situazione in cui la giustizia non viene servita. Siamo profondamente rattristati per questo”.

Jayasundara e Fernando si erano entrambi dimessi il 25 aprile 2019. Secondo quanto scritto dall’Afp, il pubblico ministero avrebbe voluto accusarli di omicidio, ma non c'erano prove che li collegassero agli attentatori, che si ritiene fossero affiliati allo Stato islamico.

“Anche se dietro all’attacco c'erano estremisti musulmani, i servizi segreti e la polizia sapevano che si sarebbe verificato. Ne abbiamo le prove. Lo afferma anche il rapporto della Commissione presidenziale” ha aggiunto il card. Ranjith.

In seguito agli attentati, l’ex presidente Sirisena aveva creato una commissione di indagine. Il rapporto finale dell'organismo è stato presentato all'attuale presidente Gotabaya Rajapaksa nel febbraio 2021. Rajapaksa ha poi nominato un ulteriore comitato (composto solo da membri che fanno parte della coalizione di governo) per studiare il rapporto, che tuttavia non è stato condiviso né con la Chiesa né con il procuratore generale. 

Secondo l’arcivescovo di Colombo il governo e il procuratore generale hanno nascosto delle prove alla commissione presidenziale. 

Anche il vescovo in pensione della Chiesa metodista dello Sri Lanka, il rev. Asiri P. Perera, si è unito alle accuse del card. Ranjith: "Come cittadino rispettoso della legge so che non ho il diritto di criticare la decisione e la sentenza emessa da un tribunale e mi atterrò alla stessa. Il commento fatto dal giudice capo che ‘questa decisione non piacerà a tutte le parti’ è degno di nota", ha commentato il reverendo, spiegando che il suo rammarico è rivolto al modo in cui sono state gestite le indagini e in cui sono state formulate le accuse, anziché al verdetto della sentenza.

"Sicuramente nomi e prove sono stati nascosti sotto il tappeto. La negligenza di coloro che avevano la responsabilità di indagare è ora evidente a tutti. Di fronte a tali mancanze, dove possiamo ora rivolgerci per cercare giustizia?"