Maharashtra, l'acqua nelle case per il villaggio dei tribali
di Nirmala Carvalho

Un nuovo progetto lanciato dal gesuita p. Errol Fernandes per le famiglie di Savarde, nel distretto di Palghar, per evitare alle donne un tragitto pericoloso che attualmente compiono per rifornirsi d'acqua. Passo successivo sarà il miglioramento dell'offerta scolastica.


Nashik (AsiaNews) - Portare almeno un rubinetto nelle case delle 150 famiglie tribali del villaggio di Savarde, nel distretto di Palghar: è questa la nuova sfida lanciata da p. Errol Fernandes, rettore del Santuario di Gesù Bambino a Nashik, nello stato indiano del Maharashtra, attraverso il “Savarde water project”.

Nel villaggio, che si trova a 75 km da Nashik, vivono in perfetta armonia tre comunità tribali. Nel loro villaggio però “spesso non c'è elettricità e così l'acqua non può essere pompata dal fiume Vaitarna nei pozzi inferiori e poi superiori” spiega ad AsiaNews p. Fernandes. “Acqua, acqua ovunque, ma non una goccia da bere” aggiunge.

Così - mentre gli uomini sono lontani dal villaggio per cercare lavoro - le donne di Savarde provano a recuperare l’acqua per dissetarsi, cucinare e lavarsi. L’unico modo per farlo è percorrere 800 metri pericolosi, lungo un burrone, con pentole in testa e bambini in braccio. La maggior parte delle donne deve compiere almeno 4 viaggi al giorno, ogni giorno, lungo il dirupo, per prendere 3 o anche 4 vasi di acqua.

“Per questo, la comunità gesuita del Santuario di Gesù Bambino sta lavorando per fare in modo che ci sia almeno un rubinetto in ciascuna delle 150 case di questo villaggio”, spiega p. Fernandes. “Per vincere questa sfida”, continua, “abbiamo in programma di installare un pannello solare, che genererà elettricità. Questo aiuterà l'acqua a essere pompata nel pozzo inferiore e superiore, per poi essere disponibile attraverso i cinque rubinetti comuni del villaggio. Il costo stimato del progetto è di 2 milioni di rupie (circa 24mila euro)”.

Parlando con la gente del posto sta nascendo inoltre anche l’idea di un altro progetto per questa comunità. A Savarde infatti c’è una scuola in lingua marathi frequentata da 37 bambini del villaggio. Altre famiglie però mandano i loro figli a studiare in una scuola governativa, molto distante, dove sono ospitati in alcuni ostelli. Il nuovo proposito – conclude p. Fernandes - è quello di “investire nel talento e nel potenziale dei bambini del villaggio” migliorando l’offerta scolastica nel villaggio.