Hong Kong, Covid-19: 1.000 contagi nelle carceri, anche tre storici democratici

Tra i contagiati Lee Cheuk-yan, Albert Ho e Koo Sze-yiu, che ha un tumore al quarto stadio. Quasi 60 mila casi al giorno in città: un detenuto su sette è infetto. Autorità carcerarie: la maggior parte è asintomatica. Hong Kong Watch: nelle prigioni cittadine sono rinchiuse 721 personalità democratiche.


Hong Kong (AsiaNews) – Gli storici leader pro-democrazia Lee Cheuk-yan e Albert Ho sono tra i circa 1.000 detenuti nelle carceri cittadine contagiati dal Covid-19. Tra i positivi vi è anche il 75enne attivista democratico Koo Sze-yiu, che ha un tumore al quarto stadio.

L’emergenza sanitaria a Hong Kong, colpita dalla quinta ondata pandemica, sembra fuori controllo, creando allarme anche a Pechino. Ieri le autorità locali hanno registrato quasi 57mila casi e 198 morti. Per contenere la corsa agli scaffali dell’ultima settimana, due tra le più grandi catene cittadine di supermercati hanno deciso di razionare la vendita di cibo e medicinali da oggi.

Il tasso di contagio nelle prigioni risulta essere più alto rispetto a quello dell’intera popolazione. Al momento ci sono circa 7.350 persone dietro le sbarre a Hong Kong, quindi un detenuto su sette è contagiato. Negli ultimi giorni si viaggia a 200 infezioni al giorno nelle carceri. Per rispondere al problema, l’esecutivo ha deciso di trasformare alcune prigioni in centri di isolamento.

Le autorità penitenziarie affermano che la maggior parte dei detenuti infetti è asintomatica e che tutti si trovano ora in quarantena. Tra quelli senza sintomi vi sarebbero anche Lee e Ho. Le due personalità democratiche stanno scontando una condanna per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate. Sono anche in attesa di processo con l’accusa di aver violato la draconiana legge sulla sicurezza nazionale, che Pechino ha imposto nel giugno 2020 per soffocare il movimento pro-democrazia.

In passato Lee e Ho hanno guidato la disciolta Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements of China, che il 4 giugno di ogni anno organizzava la tradizionale veglia in ricordo del massacro di Tiananmen del 1989. L’Alleanza, come Lee e Ho, è accusata di incitamento alla sovversione in base al provvedimento sulla sicurezza.

A causa delle sue condizioni di salute, Koo non ha potuto presentarsi ieri all’udienza in tribunale per il suo eventuale rilascio su cauzione. Come riporta la Hong Kong Free Press, la polizia per la sicurezza nazionale lo ha arrestato il mese scorso prima di un’annunciata dimostrazione contro le Olimpiadi invernali di Pechino. In precedenza egli aveva già trascorso diversi periodi in carcere.

Secondo l’organizzazione umanitaria Hong Kong Watch (con sede nel Regno Unito), a Hong Kong sono imprigionati 721 esponenti filo-democratici.