Il sud-est asiatico riapre al turismo

Dal mese prossimo cadono gran parte delle restrizioni. Niente più quarantene e per la Thailandia non servirà nemmeno un test negativo prima della partenza. Oggi l'annuncio del Myanmar nonostante nel Paese imperversi un conflitto civile. Ci si aspetta comunque un numero di arrivi nettamente inferiore ai livelli pre-pandemia.


Milano (AsiaNews) - Vietnam, Malaysia, Thailandia e ora anche Myanmar: il sud-est asiatico ha annunciato di voler ricominciare ad accogliere turisti dal mese prossimo.

La ministra del Turismo della Malaysia, Nancy Shukri, ha affermato di non avere dubbi sulle capacità degli operatori del settore di accogliere i viaggiatori. Dall’8 marzo il Paese è entrato in quella che il governo ha definito come la fase endemica della pandemia. Per il 2022 Kuala Lumpur si aspetta 2 milioni di arrivi per un fatturato di 1,6 miliardi di dollari.

La Thailandia non richiede più nemmeno un tampone negativo prima della partenza a partire dal primo aprile, si verrà testati all'arrivo. Il governo ha previsto l'arrivo di soli 5 milioni di visitatori stranieri quest'anno, un calo considerevole rispetto ai 40 milioni del 2019.

Nei giorni scorsi era stata Hanoi ad annunciare un allentamento delle restrizioni all’ingresso. Niente più quarantena, sarà necessario solo un test negativo prima della partenza per entrare in Vietnam, dove prima della pandemia il settore del turismo contribuiva alla ricchezza del Paese con 32 miliardi di dollari all’anno. I casi giornalieri sono ancora 200mila, ma, grazie all’alto tasso di vaccinazione - il 98% -, dicono le autorità locali, i ricoveri e la mortalità rimangono “sotto controllo”.

Ad aver gestito meglio la situazione è stata finora la Cambogia: visitare il complesso di Angkor Wat, ancora privo di masse di turisti come nel periodo pre-covid, pare ora essere un’esperienza da sogno. Se nel 2019 i viaggiatori erano stati oltre 6,5 milioni, l’anno scorso si sono registrati circa 200mila ingressi, nonostante Phnom Penh abbia riaperto ai turisti completamente vaccinati già a metà novembre. Secondo le fonti locali, così pochi turisti si erano visti solo all’inizio degli anni ’90 subito dopo la fine del conflitto civile. Il Paese, guidato dal leader autoritario più longevo d’Asia, il primo ministro Hun Sen, è stato di recente inserito al secondo posto dietro a Taiwan nel Nikkei Covid-19 Recovery Index per l’ottima gestione della pandemia.

A stupire di più è forse l’annuncio del Myanmar, dove il colpo di Stato della giunta militare dello scorso anno ha generato un conflitto civile ancora in corso. I voli internazionali su Yangon dovrebbero riprendere dal 17 aprile, hanno comunicato le autorità militari, ma ai turisti sarà ancora richiesta una settimana di quarantena e due tamponi negativi per soggiornare nel Paese anche se completamente vaccinati.