'Accusata in sogno' di blasfemia: insegnante uccisa dalle colleghe
di Shafique Khokhar

Agghiacciante delitto in una madrassa della città di Dera Ismail Khan. Tre donne hanno sgozzato un'altra giovane docente per un comando "ricevuto in sogno dal Profeta". A fomentare l'odio secondo gli inquirenti il fatto che la vittima seguisse un telepredicatore islamico guardato con sospetto dalle altre.


Dera Ismail Khan (AsiaNews) - Tre insegnanti di una madrassa hanno ucciso la loro collega Safoora Bibi, 21 anni, a Dera Ismail Khan, una città della provincia di Khyber Pakhtunkhwa in Pakistan. Secondo la ricostruzione, l’orrendo delitto è avvenuto in strada alla mattina mentre la donna si stava recando alla Jamia Islamia Falahul Binaat, nel quartiere di Anjumabad.

Secondo quanto riportato dalla polizia le tre donne accusate hanno spiegato il delitto dicendo che una loro parente tredicenne il giorno prima avrebbe visto in sogno il Profeta accusare la vittima di aver commesso blasfemia e sempre il Profeta avrebbe ordinato loro di massacrarla. La polizia ha arrestato Umra Aman, Razia Hanfi e Aisha Nomani; anche la parente tredicenne è stata fermata. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la donna uccisa era una seguace del noto telepredicatore islamico pachistano Tariq Jamil e questo fatto era guardato con sospetto dalle colleghe.

Le donne arrestate per l’omicidio appartengono alla tribù Mehsud del distretto del Sud Waziristan e risiedevano attualmente nella zona di Anjumabad.

Wafaqul Madaris Al-Arabia Pakistan - la maggiore federazione delle madrasse pachistane - ha condannato l'incidente e lo ha definito "spiacevole". Il suo consiglio ha chiesto un'indagine equa e indipendente sul crimine e ha chiesto misure punitive.

Pervaiz Masih, un attivista sociale di Karachi, ha condannato l'incidente chiedendo al governo un processo equo per questo e per tutti i casi di blasfemia in Pakistan che stanno aumentando di giorno in giorno. Masih ha anche sottolineato con preoccupazione il coinvolgimento di insegnanti e di una ragazza minorenne in questa vicenda.