Bartolomeo: il dialogo unica via per fermare la guerra in Ucraina
di Nikos Tzoitis

Durante un incontro con i giovani a Fanar il patriarca ecumenico ha ricordato che nessuna controversia può essere risolta con un conflitto. La condanna dell’invasione russa, giustificata con pretesti come la presenza della Nato ai confini. Non vi sono ragioni per “aggredire persone innocenti”. L’attacco al patriarca Kirill che parla di “guerra santa”. 


Istanbul (AsiaNews) - Il patriarca ecumenico Bartolomeo durante l’udienza concessa ieri a un gruppo di giovani studenti accorsi a Fanar, ha dichiarato con fermezza che nessun problema o questione nel mondo può essere risolto attraverso lo strumento della guerra. L’unica via per affrontare e risolvere i problemi è il dialogo e “ne sono convito - ha aggiunto - che se avessero scelto la via del dialogo avrebbero trovato sicuramente una soluzione”.

I russi hanno fatto male - ha aggiunto Bartolomeo - ad invadere l’Ucraina e i loro timori per delle future eventuali conseguenze, come la presenza della Nato, non costituivano una minaccia di aggressione da parte di Kiev nei confronti della Federazione Russa. E comunque non tali da indurre Mosca all’uso delle armi “per aggredire delle persone innocenti e inermi, ragazzini” distruggendo “ospedali, scuole, teatri e chiese”.

A proposito della concessione, nel 2018, dell’autocefalia alla chiesa ucraina, il patriarca ecumenico ha ricordato che era loro diritto di averla, come precedentemente lo stesso patriarcato di Costantinopoli, aveva concesso l’autocefalia alle chiese ortodosse, compresa quella russa. Per cui ė inutile, ha sottolineato Bartolomeo, addossare le cause della guerra alla concessione dell’autocefalia alla chiesa ucraina.

Infine il patriarca di Costantinopoli ha espresso il suo profondo rammarico per le prese di posizione del patriarca di Mosca Kirill, poiché quest’ultimo si è identificato così tanto con le posizioni del presidente russo Vladimir Putin da definire come “guerra santa” l’invasione dell’Ucraina.