Il ritorno di Ramos-Horta: netta vittoria al ballottaggio a Dili

Il 72enne premio Nobel per la pace - già presidente dal 2007 al 2012 - ha vinto con il 62% dei voti sul capo dello Stato uscente Francisco "Lu Olo" Guterres. A vent'anni dall'indipendenza la sfida di far uscire Timor Est dalla paralisi delle contrapposizioni politiche, mentre il 42% della popolazione resta sotto la soglia di povertà. 


Dili (AsiaNews/Agenzie) - Lo storico leader della battaglia per l’indipendenza Jose Ramos-Horta ha vinto nettamente il ballottaggio per le elezioni presidenziali a Timor Est, tenutosi il 19 febbraio. Con il 67% dei consensi - ottenuti anche grazie al sostegno dal Congresso Nazionale per la ricostruzione timorese (Cnrt) di Xanana Gusmao - ha battuto il presidente uscente Francisco "Lu Olo" Guterres, leader del Fronte rivoluzionario per l’indipendenza di Timor Est (Fretilin). Ramos-Horta - 72 anni, premio Nobel per la pace 1996 - era già stato il secondo presidente di Timor Est dal 2007 al 2012, oltre che primo ministro. Entrerà in carica ufficialmente il 20 maggio, nel ventesimo anniversario dell’indipendenza della più giovane Paese dell’Asia.

Il ritorno alla presidenza di Ramos-Horta giunge in un Paese segnato da una profonda instabilità politica che finora non ha permesso di affrontare realmente la sfida dello sviluppo. Con i suoi 1,3 milioni di abitanti in maggioranza cattolici (in Asia è secondo solo alle Filippine come percentuale di battezzati) Timor Est è un Paese che resta profondamente segnato dall’indigenza: secondo i dati più recenti della Banca Mondiale ben il 42% della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà, nonostante Dili possa contare sulla carta su grandi giacimenti offshore petrolio e gas naturale.
Molti osservatori si aspettano che una volta in carica Ramos-Horta sciolga il parlamento, convocando nuove elezioni politiche, ma il nuovo presidente commentando la sua vittoria nel ballottaggio si è limitato a dire che lavorerà per superare le divisioni. “Come ho sempre fatto nella mia vita - ha detto - il dialogo, con pazienza, senza sosta, per trovare un terreno comune per trovare soluzioni alle sfide che questo Paese deve affrontare". Ha aggiunto di attendersi che Timor Est possa diventare a tutti gli effetti l’undicesimo Paese membro dell’Asean "entro quest'anno o al più tardi l'anno prossimo" (attualmente ha lo status di osservatore ndr). Quanto infine agli effetti del conflitto in Ucraina ha commentato che cominciano a farsi sentire anche a Timor Est: “Il prezzo del petrolio è salito, quello del riso è salito: è una realtà che richiede una leadership saggia".