La protesta dei Garo contro l' 'ecoturismo' sulle loro terre
di Sumon Corraya

Le autorità locali vorrebbero aprire un cantiere per realizzare un lago artificiale nella zona di Tangail. L'anziano leader tribale Ajoy Mree: "Abbiamo coltivato questi terreni agricoli nella foresta per tanti anni. Non lasceremo un solo centimetro di terra". Il governo: è un'opportunità di sviluppo.


Dhaka (AsiaNews) - Circa 300 tribali Garo cristiani il 25 aprile hanno protestato contro il governo del Bangladesh per un piano di scavo di un lago artificiale nei loro terreni agricoli. La manifestazione di protesta è stata organizzata da Combined Indigenous Peoples a Dokla Chorasta nella zona di Tangail.

"Per tanti anni - ha protestato l'anziano leader tribale Garo Ajoy Mree durante la manifestazione - abbiamo coltivato i nostri terreni agricoli. Il Dipartimento Forestale del governo vuole cacciarci dalla nostra terra natale. Non lasceremo un solo centimetro di terra finché saremo vivi".

Qualche giorno fa, i funzionari del dipartimento delle foreste hanno issato un cartello nella terra dei Garo in cui si legge: "Repubblica Popolare del Bangladesh, ingresso generale nelle foreste protette. Lavori di sviluppo in corso. Ordinanza dell’autorità". L'avviso è stato rimosso e per questo motivo il dipartimento forestale ha intentato una causa contro tre persone Garo.

Tuttavia, il giovane leader cristiano Alik Mree ha detto durante la protesta: "Nessuno può fermarci con cause legali e minacce. Non abbiamo paura, non lasceremo le nostre terre. La nostra gente coltiva e produce raccolti. Sopravvivono grazie alle coltivazioni e provvedono all'istruzione dei loro figli. Se il governo si appropria di questa terra, come farà la nostra gente a sopravvivere?”.

I Garo vivono nella zona di Tangail, nella provincia di Mymensingh, da più di cento anni. Provenienti dall’India non hanno documenti di proprietà sulla terra perché hanno sempre vissuto e coltivato nella foresta. Per questo si trovano a fronteggiare spesso persecuzioni da parte del dipartimento forestale.

Da parte sua Mohammad Sajjadujjaman, un ufficiale del dipartimento forestale, sostiene che i Garo siano fuorviati in questa protesta perché il governo sta cercando di sviluppare l'area attraverso l'ecoturismo. "Pur essendo questa terra di proprietà del governo - aggiunge - volevamo offrire compensazioni in denaro per le terre dove i contadini Garo coltivano i raccolti, ma loro non sono d'accordo".