Guerra Russia-Ucraina: Pechino rivende alla Ue il gas importato

Compagnie europee acquistano le eccedenze della Sinopec. Un aiuto agli sforzi dell’Europa per emanciparsi dal gas di Mosca, malgrado i russi siano “quasi-alleati” della Cina. I cinesi escludono motivi politici: lucrano sull’impennata dei prezzi delle materie prime. Commercio sino-europeo in crescita.


Pechino (AsiaNews) – Il gigante energetico cinese Sinopec ha rivenduto a compagnie europee quantitativi in eccesso di gas naturale liquefatto importato: una mossa che sembra andare contro il partenariato speciale della Cina con la Russia, dato che l’Unione europea è alla ricerca di nuovi fornitori d’energia per emanciparsi dai combustibili fossili russi. La Ue valuta lo stop alle importazioni di gas e petrolio da Mosca come risposta all’invasione dell’Ucraina ordinata da Vladimir Putin.

I vertici di Sinopec hanno detto ieri che dietro alla cessione di gas agli europei non vi sono implicazioni politiche, ma solo considerazioni di mercato. L’impennata dei prezzi, e l’accumulo di scorte dovuto al minor uso per la fine dell’inverno, hanno incentivato la rivendita.

La Cina importa quasi la metà del gas che consuma. Due terzi arrivano in forma liquida, e di questi il 40% (la porzione maggiore) dall’Australia e il 10% dagli Stati Uniti. I cinesi non hanno aderito alle sanzioni adottate dall’Occidente per punire l’aggressione russa dell’Ucraina, e puntano ad accrescere l’acquisto di gas russo.

Usa e Ue hanno intimato a Pechino di non sostenere economicamente il Cremlino per affievolire gli effetti delle sanzioni. Nonostante la retorica ufficiale di neutralità e “comprensione” delle posizioni russe, nei fatti il sostegno cinese a Putin appare moderato. Al momento l’import di gas naturale liquefatto dalla Russia è in linea con i valori dello scorso anno: a marzo si è fermato a 321.380 tonnellate, contro le 400mila di febbraio e le 264mila di gennaio.

Gli analisti sono dell’idea che l’interdipendenza con i mercati di Usa ed Europa spingono la Cina a evitare un aiuto aperto alla Russia. La leadership cinese cerca un punto di equilibrio, nel tentativo di salvare lo stretto rapporto con Mosca senza mettere in pericolo l’interscambio commerciale con Usa ed Europa. È da ricordare che Stati Uniti e Ue insieme rappresentano più di un quarto del commercio globale della Cina, mentre la quota russa si ferma al 2,4%. 

Proprio ieri il ministero cinese del Commercio ha rivelato che nel primo trimestre dell’anno gli scambi commerciali con la Ue sono cresciuti del 12,2%, toccando i 205,9  miliardi di dollari.