Nepal: i ribelli maoisti rapinano e vendono il petrolio per procurarsi denaro
di Prakash Dubey

Assalti ad autobotti e benzina venduta a basso prezzo nei villaggi. Esperti ritengono che i ribelli siano a corto di finanziamenti.


Kathmandu (AsiaNews) - I ribelli maoisti rapinano e vendono prodotti petroliferi per procurarsi fondi, dopo che è venuto meno il lucrativo commercio di marijuana.

Il 25 febbraio nel distretto sud occidentale di Banke (500 km. da Kathmandu) i ribelli hanno preso 9 autocisterne della Nepal Oil Corporation e distribuito alla popolazione circa 1 milione di litri di prodotti petroliferi, a prezzo inferiore a quello ufficiale di 6,5 rupie al litro. I 18 conducenti sono stati rilasciati la sera del 27 febbraio ad attivisti dei diritti umani.

"I maoisti - racconta un attivista che ha partecipato al rilascio - dicono che distribuiscono il petrolio tra i poveri a un prezzo minimo, per aiutarli. Dicono che il petrolio appartiene a ricchi borghesi che sfruttano il popolo". Non hanno voluto restituire le cisterne - prosegue - anche se sono di proprietà privata, ma, almeno, non le hanno fatte esplodere come hanno fatto il 24 febbraio nel distretto di Kavre. Altre 2 cisterne sono state prese nel distretto di Chitwan, vicino al fiume Rapti, il 25 febbraio.

"Non è esatto - commenta ad AsiaNews l'economista Naveen Karki - che i maoisti distribuiscano il petrolio per aiutare i poveri. Invece, vendono nei villaggi il petrolio rubato tramite persone cui danno un buon compenso. Debbono reperire fondi per le necessità quotidiane, dopo che negli ultimi mesi l'incessante offensiva delle forze di sicurezza ha indebolito la loro forza economica nelle zone dove hanno chiesto soldi alla popolazione". "Sono certo che colpiranno altri bersagli economici per procurarsi denaro".

"Un'altra fonte di facili guadagni per i maoisti - aggiunge Karki - sono state le coltivazioni multimilionarie di marijuana nei distretti meridionali del Paese". "Adesso - prosegue - il commercio di marijuana è protetto anche dall'esercito, dal governo e dai partiti politici, ma i veri beneficiari sono i maoisti. Ma negli ultimi tempi le forze di sicurezza indiane hanno aumentato i controlli contro il contrabbando e in Nepal è crollato il commercio della droga. I ribelli hanno perso milioni di rupie ogni settimana. Per questo hanno preso a rapinare i depositi privati, mentre prima attaccavano e distruggevano i depositi per fini strategici".