Nucleare iraniano, India e Pakistan contro l'uso della forza

Un'azione militare "avrebbe come unico risultato quello di peggiorare la situazione". L'Iran "ha il diritto di sviluppare un programma nucleare civile".


Londra (AsiaNews/Agenzie) – Il Pakistan "non prevede alcun intervento militare per risolvere la questione dell'energia atomica iraniana" e, in caso di decisione unilaterale americana in questo senso, "è sicuro di non voler partecipare a tale azione". Lo ha dichiarato questa mattina Shaukat Aziz, primo ministro pakistano, nel corso della sua visita di due giorni a Londra in occasione del meeting "Asia 2015: promuovere la crescita e sconfiggere la povertà".

"Il mio governo – ha detto il premier - crede che Teheran non debba portare avanti il suo programma di proliferazione nucleare ed è contrario alla produzione di armi atomiche nella regione". "Pensiamo però – ha aggiunto - che gli iraniani abbiano il diritto di usare l'energia nucleare per scopi pacifici e sotto il controllo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)". Sull'attuale situazione di stallo dei negoziati fra la Repubblica islamica e l'Agenzia delle Nazini Unite, Aziz ha sottolineato che "la via diplomatica rimane la migliore" e si è detto "cautamente ottimista" sull'esito delle trattative.

Lo stesso concetto è stato espresso ieri da Manmohan Singh, primo ministro indiano, che si è detto "fiducioso" sulla possibilità di una soluzione accettabile per tutti ed ha invitato – per raggiungere questo scopo - "a dare tempo alla diplomazia di fare il suo lavoro".

Singh ha parlato al Parlamento federale indiano nel giorno in cui si e' riunito il Consiglio dei governatori dell'Aiea, che non ha ancora pronunciato alcun verdetto sulla situazione. "Siamo contrari – ha spiegato il primo ministro - ad ogni confronto e ad ogni misura coercitiva contro l'Iran: sono gesti che avrebbero come unico risultato quello di aumentare le tensioni nella zona".

L'India è una delle 27 nazioni che il 4 febbraio ha votato a favore del deferimento dell'Iran al Consiglio di sicurezza Onu ma, per i partiti all'opposizione, il "voto riflette un atteggiamento servile nei confronti di Washington, che in cambio ha garantito l'uso dell'atomica a New Delhi".