A Rajshahi una settimana sul dialogo interreligioso
di Sumon Corraya

Promossa dalla Conferenza episcopale ha visto la partecipazione di fedeli da tutte le diocesi. L'arcivescovo di Dhaka Bejoy D'Cruze: "Siamo una minoranza ma promuovere la fratellanza tra tutte le comunità ci rende forti".


Rajshahi (AsiaNews) - Un seminario nazionale di una settimana sul tema "Dialogo interreligioso-armonia: la prospettiva della Chiesa cattolica", ha avuto luogo presso il Centro Pastorale Christo Jyoti nella diocesi di Rajshahi dal 25 al 30 aprile. L’appuntamento è stato promosso dalla Commissione episcopale per l'unità dei cristiani e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale del Bangladesh (Cbcb).

Al seminario hanno preso parte 72 cattolici provenienti da otto diocesi del Paese. L'arcivescovo Bejoy 'D'Cruze di Dhaka, missionario degli Oblati di Maria Immacolata e presidente della Commissione episcopale per l'unità dei cristiani e il dialogo interreligioso, ha introdotto la riflessione dicendo: "La nostra Chiesa in Bangladesh è piccola, ma piano piano sta diventando grande. Anche se i cristiani sono la minoranza in questo Paese, dovremmo essere forte. Le persone istruite vogliono un Paese laico, dove tutte le persone di fede vivano nella fratellanza. E il dialogo interreligioso è un passo importante per questo".

Dipok Akka, un giovane partecipante di Rajshahi, racconta di aver tratto ispirazione dalla partecipazione al seminario: "Dovrei conoscere gli insegnamenti delle altre fedi. Dovrei mostrare rispetto per le loro tradizioni religiose. Invece di discutere, dovremmo ascoltare e mostrare rispetto per i punti di vista degli altri". Aggiunge che se tutte le persone conoscessero bene il dialogo interreligioso, non vi sarebbero conflitti.

Il Bangladesh è un Paese a maggioranza musulmana dove la minoranza cristiana e altre fedi vivono con una relazione di fratellanza con moltissimi musulmani. I partecipanti al seminario hanno auspicato che il dialogo interreligioso venga incluso nel curriculum dei libri di testo nei college ma anche nelle Madrasa, le scuole islamiche. Si sono inoltre augurati che anche tra i musulmani e gli indù questo tipo di seminari vengano promossi con maggiore frequenza, affinché il fondamentalismo possa essere eliminato dal Paese.