Manila si prepara alle elezioni presidenziali

Il figlio dell'ex dittatore Ferdinand Marcos è ancora il favorito, ma la vice presidente Leni Robredo spera in una rimonta dell'ultimo minuto. Temi centrali sono l'eredità della dittatura e il ruolo giocato ancora una volta dai social media.


Manila (AsiaNews/Agenzie) - Il 9 maggio si terranno le elezioni presidenziali: oltre al capo di Stato e al suo vice, gli oltre 65 milioni di filippini aventi diritto al voto eleggeranno anche alcuni senatori, deputati e migliaia di rappresentanti locali.

I seggi saranno aperti dalle 6 del mattino alle 7 di sera (ora locale), con possibilità di estendere l’orario di chiusura se ci saranno lunghe code.

La Costituzione vieta all’attuale presidente in carica, Rodrigo Duterte, di candidarsi per un nuovo mandato di sei anni. Anche se non ha pubblicamente espresso una preferenza per uno dei candidati, la figlia Sara corre per la vicepresidenza ed è alleata con il favorito, il figlio e omonimo dell’ex dittatore Ferdinand Marcos, noto nel Paese con il soprannome di Bongbong.

I candidati alla presidenza sono 10, ma secondo i sondaggi i contendenti principali sono due, Marcos e la attuale vice presidente Leni Robredo. Il figlio dell’ex dittatore è da mesi in testa ai sondaggi: nell’ultima indagine condotta da Pulse Asia a metà aprile ha ottenuto il 56% delle preferenze, contro il 23% dell’attivista per i diritti umani, che spera ancora in una rimonta dell’ultimo minuto grazie a una capillare campagna condotta casa per casa e al sostegno di alcune celebrità. Gli altri principali candidati, l’ex campione di pugilato Manny Pacquiao e il sindaco di Manila Iso Moreno hanno ottenuto rispettivamente il 7% e il 4%.

L’eredità di Marcos padre resta uno dei temi centrali della campagna elettorale. Il dittatore, che ha governato il Paese dal 1965 al 1986 e per quasi un decennio ha imposto la legge marziale, si è macchiato di migliaia di arresti, torture e uccisioni di oppositori politici. Una commissione governativa sta ancora cercando di recuperare miliardi di dollari rubati dalla famiglia Marcos alle casse dello Stato. 

Anche la propaganda sui social media è finita sotto i riflettori: in alcuni siti web il periodo della legge marziale è dipinto come una “età dell’oro” per le generazioni più giovani, mescolando dati reali con vere e proprie notizie false e del tutto inventate.

La favorita alla vicepresidenza è invece Sara Duterte, con il 55% delle preferenze degli elettori, seguita dal senatore Tito Sotto e dall’alleato della Robredo Francis Pangilinan, che nei sondaggi viaggiano al 18% e il 16%. Duterte figlia, attuale sindaca di Davao, si era candidata in un primo momento alla presidenza, ma ha poi preferito cedere il passo a Marcos per consolidare il potere delle due famiglie.

Anche le elezioni per il Senato saranno dominate da volti e soprattutto cognomi noti della politica delle Filippine, tra cui l'ex presidente della Camera Alan Peter Cayetano (fratello della senatrice in carica Pia Cayetano), l'ex segretario ai Lavori pubblici Duterte Mark Villar (figlio della senatrice Cynthia Villar) e l'ex vice presidente Jejomar Binay (padre della senatrice Nancy Binay).