L'insediamento di Yoon, nodo Pyongyang in cima all'agenda
di Guido Alberto Casanova

Nel discorso inaugurale il nuovo presidente della Corea del Sud ha promesso la crescita economica come chiave di volta per risolvere i problemi del Paese. Intanto il primo ministro scelto dai conservatori, Han Duck-soo, deve ancora passare una non semplice approvazione parlamentare.


Seoul (AsiaNews) - “Oggi prometto solennemente di fare tutto quanto in mio potere per elevare la Corea a Paese che davvero appartenga al popolo. Un Paese basato sui pilastri della libertà, diritti umani, giustizia e solidarietà”. Ha concluso così il discorso inaugurale il nuovo presidente conservatore Yoon Suk-yeol, entrato questa mattina in carica in Corea del Sud.

Durante l’inaugurazione Yoon si è soffermato molto sul valore inalienabile e universale della libertà e sulla necessità di superare la polarizzazione sociale che sta minando le fondamenta democratiche del Paese, in quello che è sembrata una critica implicita ai 5 anni di governo democratico. Il nuovo presidente ha poi detto di ritenere la crescita economica come la chiave di volta per risolvere i molti problemi che affliggono oggi il Paese, fondando questa rinascita sul progresso d’innovazione scientifica e tecnologica. Eppure, i progetti di ampio respiro che il nuovo presidente ha disegnato per il Paese devono scontrarsi con le già molte sfide poste dalla realtà immediata.

La Corea del Nord ha scandito il conto alla rovescia della nuova presidenza con nuovi test. Da inizio anno Pyongyang ha lanciato 14 missili, due dei quali nell’ultima settimana, riportando il gelo nei rapporti tra le due Coree già pesantemente provati dalla pandemia. Yoon in campagna elettorale ha adottato toni molto meno dialoganti verso il Nord rispetto al suo predecessore. Tre giorni fa, in una intervista a Voice of America, il nuovo presidente ha detto che i colloqui col Nord avrebbero senso solo se conducessero a passi in avanti concreti sulla denuclearizzazione o sulla cooperazione economica, denotando una distanza notevole rispetto a Moon. Inoltre, secondo diversi osservatori, la Corea del Nord starebbe preparando il suo prossimo test nucleare: se ciò dovesse avvenire, Yoon si troverebbe presto catapultato al centro di una nuova crisi internazionale appena entrato in carica.

L’inflazione è un altro problema di cui il nuovo presidente dovrà occuparsi con grande urgenza. L’ultimo rapporto mensile indicava che ad aprile i prezzi al consumo sono aumentati del 4,8% che costituisce l’aumento più veloce da oltre 13 anni. A guidare il rialzo dei prezzi è stato innanzitutto il rincaro dei costi dell’energia, dovuto alla guerra in Ucraina, con la benzina che è aumentata del 28,5% e il diesel del 42,4%. Anche il costo delle utenze è salito, col costo dell’elettricità che registra un +11%. Il problema dell’inflazione rischia di avere un impatto sociale amplificato in un paese come Corea del Sud, dove la distribuzione del reddito è già tra le più inique dei paesi OCSE: su questa composizione sociale, un aumento dei prezzi sostenuto sul ungo periodo rischia di allargare la forbice sociale. Basta ricordare che secondo i dati OCSE il 16,7% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con una punta del 43,4% tra gli anziani. Yoon ha detto di approvare la decisione di rialzare i tassi d’interesse da parte della banca centrale, il cui nuovo governatore è stato nominato poche settimane fa da Moon, ma ha anche affermato che sarà necessario prendere misure per attutire gli effetti negativi del rialzo.

Per Yoon però non sarà facile far partire il proprio esecutivo dal momento che il primo ministro scelto dai conservatori, Han Duck-soo, deve ancora passare l’approvazione parlamentare. Il duro scrutinio da parte dei democratici ha infatti bloccato la sua entrata in carica, alla quale sono legate altre nomine controverse come quella del ministro della giustizia Han Dong-hoon che ha affermato di volersi opporre alla nuova riforma della giustizia appena votata dal parlamento. Per ora si prevede che il ministro delle finanze Choo Kyung-ho, già confermato da un’udienza parlamentare, svolga la funzione di primo ministro ad interim ma lo scontro tra conservatori e democratici per la formazione del prossimo governo si preannuncia estremamente intenso.