007 Usa: minaccia ‘acuta’ di un attacco armato cinese contro Taipei

Washington si aspetta un tentativo di invasione dell’isola entro il 2030. Guerra in Ucraina non ha dissuaso Xi Jinping, ma ha avuto un impatto sul “come e quando” agire. I taiwanesi prendono nota dei danni inferti dall’esercito ucraino a quello del gigante russo. Tensione tra Washington e Pechino dopo passaggio navale Usa nello Stretto di Taiwan.


Taipei (AsiaNews) – La minaccia di un'invasione cinese di Taiwan entro il 2030 è “acuta”. Lo ha dichiarato ieri Avril Haines, direttrice dell’intelligence Usa, durante un’audizione alla Commissione Forze armate del Senato statunitense. Haines ha spiegato che Pechino preferirebbe evitare un conflitto per riconquistare l’isola, ma il suo esercito si sta preparando per un’operazione di questo tipo, da concludersi prima di un eventuale intervento degli Stati Uniti.

La Cina considera Taiwan una “provincia ribelle”, e non ha mai escluso di riunificarla con l’uso della forza. L’isola è di fatto indipendente da Pechino dal 1949; all’epoca i nazionalisti di Chiang Kai-shek vi hanno trovato rifugio dopo aver perso la guerra civile sul continente contro i comunisti, facendola diventare l’erede della Repubblica di Cina fondata nel 1912.

Per lo spionaggio Usa, le difficoltà incontrate sul campo di battaglia ucraino dalle forze d’invasione russe non avrebbero dissuaso Xi Jinping dal riprendere il controllo di Taiwan. William Burns, capo della Cia, ha sottolineato il 7 maggio che la vicenda ucraina ha avuto un impatto solo su “come e quando” i cinesi agiranno.

Circa tre settimane dopo che le truppe del Cremlino hanno violato i confini ucraini sono emerse rivelazioni secondo cui Xi progettava di invadere l’isola il prossimo autunno, prima o dopo il 20° Congresso del Partito comunista cinese, che con ogni probabilità gli riconoscerà un terzo mandato al potere. L’informazione era arrivata da Vladimir Osechkin, a capo del gruppo umanitario Gulag Net, che l’attribuiva a un analista dell’Fsb, i servizi segreti interni della Russia. L’aggressione putiniana dell’Ucraina, e gli smacchi militari subiti da Mosca sul terreno, avrebbero però fatto cambiare idea al presidente cinese.

I servizi segreti Usa notano che Taiwan ha appreso diverse lezioni dal conflitto russo-ucraino, insegnamenti che l’aiuteranno a difendersi meglio da Pechino, insieme al rafforzamento del suo arsenale “asimmetrico”, come droni, missili anti-nave o sottomarini. È da ricordare che con il Taiwan Relations Act, gli Stati Uniti hanno promesso di difendere l’isola, soprattutto con forniture militari. Adottato nel 1979 dopo il formale riconoscimento diplomatico della Cina comunista, il provvedimento non specifica però in modo chiaro se Washington risponderà a un’aggressione cinese nei confronti di Taipei.

Incalzata dal Congresso, l’amministrazione Biden ha intensificato i legami con i taiwanesi, una linea seguita dal suo predecessore Donald Trump. Suscitando l’ira di Pechino, ieri l’incrociatore USS Port Royal ha attraversato lo Stretto di Taiwan: è il secondo passaggio navale Usa in due settimane nel braccio di mare che separa l’isola dalla costa cinese, il terzo da febbraio. Pochi giorni prima la Marina cinese aveva condotto esercitazioni nell’area.