Cox's Bazar: i Rohingya cristiani chiedono protezione alla polizia
di Sumon Corraya

Le forze dell'ordine si sono interessate ai problemi della minoranza religiosa. In un incontro c'è stato uno scambio di opinioni in cui i fedeli hanno detto di voler vivere in pace con i musulmani, anche se dalla moschea spesso arrivano discorsi d'odio.


Dhaka (AsiaNews) - Nei giorni scorsi agenti dell'ottavo battaglione della polizia armata - un’unità specializzata della polizia nazionale - hanno incontrato alcuni Rohingya cristiani nel campo profughi di Cox’s Bazar per uno scambio di opinioni.

All’incontro erano presenti 29 fedeli. “Il battaglione della polizia ci ha chiesto come passiamo le giornate al campo e se abbiamo problemi”, ha raccontato ad AsiaNews Shorif David, pastore della Gate Church. “Quando ci hanno consigliato di non venire coinvolti in attività criminali, ho risposto: ‘Viviamo nel campo da cinque anni, ci sono state accuse contro i Rohingya cristiani alla vostra stazione di polizia? Dovreste ammirarci invece di dire cose del genere’”.

Da quando nel 2017 i Rohingya hanno abbandonato il Myanmar per le persecuzioni perpetrate dal Tatmadaw (l’esercito birmano), nessun cristiano è morto. “Ma se qualcuno morisse, dove lo potremmo seppellire?”, ha aggiunto David. “I musulmani non ci permettono di inumare i cadaveri nel loro cimitero”. Per questa ragione il pastore ha chiesto alla polizia protezione e una struttura per i Rohingya cristiani nel campo: "Vogliamo vivere in questo campo con un rapporto di fratellanza e in pace con i Rohingya musulmani, anche se spesso dalla moschea essi pronunciano sermoni di odio contro i cristiani e le altre religioni".

David è il capo spirituale di circa 120 fedeli originari della città di Buthidaung, nello Stato di Rakhine. I Rohingya cristiani a Cox’s Bazar, il più grande campo profughi al mondo, sono oltre 3mila, ma solo un terzo ha dichiarato la propria fede perché molti temono minacce e ritorsioni.

David Nazir, un fedele cristiano che ha partecipato all’incontro con la polizia il 9 maggio, si è detto contento dell’esperienza: “Nessuna agenzia ci aveva mai contattati direttamente, sono felice che siano venuti ad ascoltarci".

Naimul Hoque, ufficiale dell’ottavo battaglione della polizia armata, ha assicurato che le Forze dell’ordine garantiranno la sicurezza dei cristiani: “Se avete qualche problema, informateci”, ha affermato durante l’incontro.

I cristiani hanno poi spiegato alla polizia di essersi convertiti al cristianesimo in Myanmar nel 2006: “Prima eravamo ‘fakir’, asceti che suonano le percussioni e cantano, e i musulmani ortodossi non ci permettavano di lavorare o sederci con loro al nostro villaggio”, ha spiegato David Nazir. 

I rifugiati birmani in Bangladesh sono oltre un milione, divisi tra il campo di Cox’s Bazar e l’isola di Bhasan Char.