Assemblea nazionale del popolo: perquisite anche le mamme con bambini

Circa 15 mila poliziotti presidiano la zona. Stroncate decine di piccole proteste e perquisiti con la forza i passanti, mentre manifestanti isolati espongono striscioni per pochi secondi.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Circa 15 mila poliziotti presidiano i 10 giorni dei lavori del Congresso nazionale del popolo, per paura delle proteste di contadini, lavoratori migranti, adepti della Falun Gong e attivisti per i diritti umani.

Oggi, nei pressi di piazza Tiananmen, Wangpo Tethong ha esibito uno striscione con scritto "Hu, non puoi fermarci", riferendosi al presidente Hu Jintao e alla richiesta dei tibetani di avere maggiore autonomia. Dopo pochi secondi ha riposto lo striscione ed è corso via in bicicletta, prima dell'intervento dei poliziotti.

Poco più tardi un altro manifestante è stato fermato da 6 poliziotti e portato via in auto.

La polizia perquisisce le borse dei passanti e ferma chi ha materiale stampato, per impedire la distribuzione di volantini. A una donna è stata tolta e aperta con la forza la borsa, provocando le urla di paura del bambino che aveva in braccio: dentro c'era una bottiglia di latte e i passanti hanno preso a protestare contro la polizia.

Si vogliono stroncare le proteste, frequenti negli scorsi anni sui più diversi problemi. Dall'inizio dei lavori il 5 marzo, sono state impedite decine di piccole manifestazioni e spesso chi osservava nemmeno ha potuto capire l'oggetto della protesta. Sono chiuse le strade intorno alla " Grande Sala" del popolo, agli studenti è "sconsigliato" di parlare in inglese con i reporter stranieri.

Da giorni sono agli arresti domiciliari centinaia di dissidenti e di attivisti per i diritti umani, per prevenire le proteste. Liu Xinjuan, una donna di Shanghai andata a Pechino per protestare contro la demolizione della sua casa senza indennizzo, è stata mandata via - dice il gruppo Human Rights in China - e ricoverata con la forza in un ospedale psichiatrico. (PB)