Transparency International al governo di Colombo: lotta alla corruzione per uscire dalla crisi
di Melani Manel Perera

Senza un'azione forte contro la "cleptocrazia" nessun piano di rirpesa economica potrà funzionare. Tra le 15 raccomandazioni dell'ong ai politici srilankesi una piattaforma digitale aperta su donazioni e prestiti e utilizzo dei fondi, sistemi di revisione esterni sui conti delle aziende pubbliche e l'istituzione di un'Authority per il recupero e il riutilizzo delle ricchezze trasferite illegalmente all'estero.


Colombo (AsiaNews) – La corruzione è una dei volti della gravissima crisi economica che lo Sri Lanka sta attraversando. A denunciarlo è la sezione dello Sri Lanka di Tansparency International, secondo cui i problemi del Paese sono frutto di decenni di uso improprio e cattiva gestione delle risorse pubbliche, cleptocrazia, corruzione sistemica e una generale mancanza di trasparenza e responsabilità sia nel governo sia nel settore dei servizi pubblici.

Se un solido piano di ripresa economica è l’urgenza del momento, ogni sforzo rischia di essere vano se le persone e i sistemi a cui ne sarà affidata l'attuazione sono corrotti o percepiti come tali. Per questo Transparency International Sri Lanka ha lanciato in queste ore un’agenda di 15 raccomandazioni per la lotta alla corruzione. Il primo passo è ovviamente assicurarsi che i compiti di governo vengano affidati figure con un curriculum in grado di dimostrare la loro integrità e il loro genuino impegno a servire il Paese. Insieme a questo vi sono, però, anche una serie di azioni concrete richiesta: introdurre una piattaforma digitale aperta per condividere tutte le informazioni relative alle donazioni e ai prestiti esteri ottenuti dallo Sri Lanka, con informazioni dettagliate sull'utilizzo di tali fondi; abrogare il 20° emendamento della Costituzione che ha eliminato misure essenziali di responsabilità nella governance; rafforzare la supervisione del Parlamento sulle finanze pubbliche; introdurre misure obbligatorie di responsabilità per gli appalti pubblici conferendo a una commissione nazionale un ruolo di controllo.

Vengono poi espressi forti dubbi sul sistema presidenziale - che avrebbe concentrato i poteri nelle mani di una sola persona - ed espressa l’importanza della depoliticizzazione dei servizi pubblici, con emendamenti costituzionali che rafforzino l'indipendenza dei funzionari. Tutte le aziende di Stato dovrebbero poi essere sottoposte a processi di revisione esterna dei conti per vigilare sull’uso dei fondi pubblici, mentre alle forze dell’ordine Transparency International chiede un’azione concreta per il recupero dei beni rubati. A un'Authority indipendente dovrebbe essere affidato il compito del recupero delle ricchezze trasferite all’estero e la loro gestione. Infine viene sollecitata l’introduzione di una legge per regolamentare il finanziamento delle campagne elettorali.

Commentando la situazione attuale Nadishani Perera, il direttore esecutivo di Transparency International Sri Lanka, ha dichiarato: "Esortiamo i cittadini a continuare a cercare attivamente informazioni e conoscenze sulle tipologie e sull'impatto della corruzione nel Paese. Siamo al loro fianco nel chiedere ai nostri rappresentanti pubblici in modo pacifico responsabilità e azioni correttive. Insieme possiamo superare questa tempesta e creare il cambiamento che pensavamo non fosse possibile vedere nell'arco della nostra vita".