Annunciato al Regina Caeli un nuovo concistoro che si terrà il 27 agosto. Tra i nuovi porporati il coreano Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il clero, gli arcivescovi di Dili (Timor Est) e Singapore, Goa e Hyderabad (India) e il prefetto apostolico della Mongolia p. Giorgio Marengo. Il continente asiatico toccherà il numero record di 21 cardinali elettori in un collegio di 132.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Il 27 agosto papa Francesco terrà un concistoro per la creazione di 21 nuovi cardinali, di cui ben 6 provengono dall’Asia. Lo ha annunciato il pontefice oggi al termine della preghiera mariana del Regina Caeli, presieduta davanti ai fedeli in piazza San Pietro. Francesco ha spiegato che il concistoro per la creazione dei nuovi cardinali – l’ottavo del suo pontificato – sarà seguuto il 29 e 30 agosto da una riunione di tutti i cardinali a Roma per lo studio e l'analisi della Costituzione apostolica "Praedicate Evangelium" con cui ha riformato la Curia Romana e che entrerà in vigore il prossimo 5 giugno.
Dei 21 nuovi cardinali 16 saranno elettori, mentre altri 5 hanno superato gli 80 anni di età e dunque non entreranno in un futuro conclave.
Tre dei nuovi cardinali elettori provengono dalla Curia romana: si tratta del coreano Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il Clero, del britannico Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il Culto divino e dello spagnolo Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato Vaticano.
Nella scelta degli altri 13 nuovi cardinali elettori Francesco ha guardato ancora con particolare attenzione all’Asia, chiamando anche pastori dalle sue periferie o da comunità cattoliche piccolissime: vi sono infatti l’italiano Giorgio Marengo, missionario della Consolata e prefetto apostolico di Ulanbaatar in Mongolia, l’arcivescovo di Dili a Timor Est Virgilio do Carmo da Silva, i due presuli indiani Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão arcivescovo di Goa e Anthony Poola arcivescovo di Hyderabad e l’arcivescovo di Singapore William Goh Seng Chye. Gli altri nuovi cardinali titolari di diocesi sono l’arcivescovo di Como (Italia) Oscar Cantoni, l’arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline, l'arcivescovo di Ekwulobia (Nigeria) Peter Okpaleke, l'arcivescovo di Wa (Ghana) Richard Kuuia Baawobr, i due presuli brasiliani Leonardo Ulrich Steiner arcivescovo di Manaus e Paulo Cezar Costa arcivescovo di Brasilia, l'arcivescovo di Asunción (Paraguay) Adalberto Martínez Flores e l'arcivescovo di San Diego (Stati Uniti) Robert Walter McElroy.
I cinque nuovi cardinali ultraottantenni sono invece Jorge Enrique Jiménez Carvajal arcivescovo emerito di Cartagena (Colombia), Lucas Van Looy arcivescovo Emerito di Gent (Belgio), Arrigo Miglio Arcivescovo Emerito di Cagliari (Italia), il teologo gesuita padre Gianfranco Ghirlanda e mons. Fortunato Frezza, canonico della basilica di San Pietro.
Con questa nuova composizione tra i 132 cardinali elettori ben 21 saranno presuli asiatici o impegnati nel loro ministero in Asia.
Prima della preghiera del Regina Caeli, ricordando che in Italia e in molti Paesi si celebra oggi la solennità dell’Ascensione del Signore, papa Francesco aveva invitato a chiedersi che cosa significa questo avvenimento. “Per rispondere a questa domanda – ha spiegato - soffermiamoci su due azioni che Gesù compie prima di salire al Cielo: Egli anzitutto annuncia il dono dello Spirito e poi benedice i discepoli”. Con il dono dello Spirito Gesù ci dice che “non sta abbandonando i discepoli. Ascende al Cielo, ma non ci lascia soli”. E attraverso questo dono “si vede l’amore di Gesù per noi: la sua è una presenza che non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, ma rende protagonisti”. La seconda azione - la benedizione degli apostoli è invece un gesto sacerdotale. “Gesù – ha detto il Papa - sale al Padre per intercedere a nostro favore, per presentargli la nostra umanità. Così, davanti agli occhi del Padre, ci sono e ci saranno sempre, con l’umanità di Gesù, le nostre vite, le nostre speranze, le nostre ferite. Va a prepararci un posto e, fin da ora, intercede per noi, perché possiamo essere sempre accompagnati e benedetti dal Padre”.
Di qui le domande che Francesco ha rivolto ai fedeli: “Chiediamoci se siamo davvero testimoni del Vangelo; e anche se siamo capaci di amare gli altri lasciandoli liberi e facendo loro spazio. E poi: sappiamo farci intercessori per gli altri, cioè sappiamo pregare per loro e benedire le loro vite? Oppure ci serviamo degli altri per i nostri interessi? Impariamo questo – ha concluso Francesco - la preghiera di intercessione, intercedere per le speranze e per le sofferenze del mondo, per la pace. E benediciamo con lo sguardo e con le parole chi incontriamo ogni giorno”.
Dopo la preghiera il pontefice ha poi ricordato la Giornata mondiale per le comunicazioni sociali – che la Chiesa celebra oggi in tutto il mondo – ricordando come ascoltare sia “il primo gesto di carità e il primo ingrediente indispensabile del dialogo”. Infine ha invitato i fedeli a unirsi il 31 maggio alla preghiera del Rosario per la pace che presiederà nella basilica di Santa Maria Maggiore in collegamento con molti santuari nel mondo.