Yangon: la giunta golpista condanna a morte due attivisti

I generali birmani hanno respinto l'appello e dichiarato che procederanno con l'impiccagione. Nonostante le violenze del conflitto civile il Myanmar non eseguiva la pena capitale dagli anni '90. Ko Jimmy e Phyo Zeyar Thaw si erano opposti anche al precedente regime militare.


Yangon (AsiaNews/Agenzie) - La giunta militare golpista ieri ha annunciato di aver respinto l’appello di due attivisti condannati a morte, i quali “saranno impiccati secondo le procedure carcerarie” ha dichiarato il portavoce dei militari Zaw Min Tun. Si tratta delle prime esecuzioni giudiziarie in Myanmar dagli anni ‘90.

Kyaw Min Yu, attivista per la democrazia di lungo corso noto con il nome di “Ko Jimmy”, e Phyo Zeyar Thaw, ex deputato della Lega Nazionale per la Democrazia - il partito di Aung San Suu Kyi, che guidava il Paese prima del colpo di Stato del primo febbraio 2021 - sono stati dichiarati colpevoli di tradimento e terrorismo da un tribunale militare a gennaio. Saranno giustiziati anche altri due uomini, condannati a morte per l'omicidio di una donna ritenuta informatrice dei generali.

Dopo lo scoppio del conflitto civile, la giunta birmana ha incarcerato e ucciso migliaia di civili, ma da decenni in Myanmar non venivano portate a termine le esecuzioni giudiziarie, di solito comminate per reati gravi come l’omicidio.

Gli attivisti “hanno portato avanti il procedimento legale di appello ma la Corte ha respinto il loro ricorso. Non c’è altro da fare ora”, ha aggiunto il portavoce dell’esercito, specificando che una data non è ancora stata fissata.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato la decisione dei generali birmani definendola “una palese violazione del diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona”, ha fatto sapere il suo portavoce Stephane Dujarric. 

La scelta di “procedere con l'esecuzione di due importanti leader politici sarà come versare benzina sul fuoco per la resistenza popolare anti-militare”, ha commentato Phil Robertson, vice direttore di Human Rights Watch.

Ko Jimmy era conosciuto per aver partecipato alla rivolta studentesca del 1988 contro il precedente regime militare ed è stato arrestato a ottobre con l’accusa di aver causato disordini con i suoi post sui social media.

Phyo Zeya Thaw era già stato incarcerato nel 2008 per appartenenza a un’organizzazione illegale e possesso di valuta straniera. Con le sue rime hip-hop aveva anch’egli infastidito il precedente governo autoritario, ma era riuscito a farsi eleggere al Parlamento nel 2015 durante la transizione del Myanmar verso la democrazia.

La stessa Aung San Suu Kyi è detenuta e sta affrontando un processo penale a porte chiuse; rischia fino a 150 anni di reclusione.