Card. Suharyo: 'Laici cattolici, lavorate per un'Indonesia migliore'
di Mathias Hariyadi

L'appello del presidente della Conferenza episcopale durante l'incontro nazionale degli operatori pastorali laici di tutte le diocesi. "Lavorare non significhi solo guadagnarsi da vivere, ma anche costruire una società più equa". Indicata come esempio da imitare l'esperienza dell'iniziativa "L'economia di Francesco" portata avanti dal papa insieme ai giovani.


Jakarta (AsiaNews) – “Come laici nella Chiesa cattolica indonesiana, siete chiamati a contribuire attraverso le vostre competenze professionali a creare un mondo migliore in termini socio-politici ed economici, per dare vita a una società più equa”. È l’invito che l’arcivescovo di Jakarta, card. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, ha rivolto alla comunità locale intervenendo all’incontro dell’Ufficio per l’apostolato dei laici della Conferenza episcopale indonesiana. L’appuntamento ha visto riuniti per quattro giorni decine di operatori pastorali provenienti da tutte e 37 le diocesi dell'Indonesia, insieme ai responsabili di 12 associazioni laicali attive nel Paese.

“Lavorare - ha detto rivolgendosi ai presenti il card. Suharyo, che è anche presidente della Conferenza episcopale - non significa solo guadagnarsi da vivere: è anche una missione che come cattolici ci si aspetta che partecipi alle nobili opere di Dio per attuare il Regno di Dio che è politicamente significa creare una migliore struttura sociale nella società”. E ha citato l’esempio dei giovani economisti riuniti dal papa ad Assisi nell’iniziativa intitolata “L’economia di Francesco”.

In Indonesia i gruppi della società civile cattolica hanno sempre offerto un contribuito significativo alla crescita della società. Pemuda Katolik - la Gioventù cattolica – già nel 1928 fu tra i protagonisti dell’Indonesia Youth Pledge, nel tutti i gruppi giovanili delle diverse religioni dichiararono insieme "siamo parte di una sola comunità, con una sola lingua in un unico Paese chiamato Indonesia". Come ricorda spesso il cardinale quell’impegno nacque proprio in un convegno ospitato nella Jakarta Cathedral Church. E il contributo dei laici cattolici è poi continuato dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1945. Tuttora tante realtà cattoliche sono attive in molteplici ambiti, dalla solidarietà all’educazione.

Secondo p. Hans Jeharut – segretario dell’ufficio per l’apostolato dei laici – l’auspicio è che dall’incontro possa nascere “una tabella di marcia per tutti gli attivisti cattolici, per affrontare insieme le sfide della nostra società”.

Tra i presenti Justina Rostiawati, presidente di Wanita Katolik Republik Indonesia (l’organizzazione delle donne cattoliche indonesiane), si è detta stimolata dalle parole del cardinale: “Ci ha motivato fortemente ad avere il coraggio di lasciare la nostra comfort zone per cercare nuove sfide per il bene della nostra società". Da parte sua Karina, giornalista del settimanale Hidup Katolik, porta a casa dall’incontro l’impegno “a svolgere in maniera più saggia e accurata il mio mestiere, comprese la copertura della campagna in vista delle prossime elezioni generali del 2024".