Con legge sulla sicurezza nazionale è fuga di cervelli da Hong Kong

Lasciano la città per mancanza di libertà accademica, e il timore di poter finire in carcere per le proprie attività di ricerca e insegnamento. Nel 2021 la popolazione di Hong Kong è diminuita di 23.600 unità. Sull’esodo incidono anche le draconiane norme per contrastare la diffusione del Covid-19.


Hong Kong (AsiaNews) – Dopo l’adozione due anni fa della legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino, le università cittadine si trovano a fare i conti con una crescente fuga di cervelli. Il volano dell’esodo è la mancanza di libertà accademica e il timore di poter finire in carcere per le proprie attività di ricerca e insegnamento. Senza contare che gli atenei locali hanno licenziato molti professori non allineati o non hanno rinnovato loro il contratto.

Non ci sono ancora dati certi sul numero di docenti universitari che hanno abbandonato l’ex colonia britannica dall’estate 2020. Un calcolo indiretto lo fornisce Nikkei Asia, secondo cui nell’ultimo anno accademico la quota di professori universitari che vengono dalla Cina continentale è arrivata a quasi il 25% del totale, quando pochi anni fa era del 19,6. Nello stesso periodo la frazione di docenti stranieri è scesa al 28,5%

Il fenomeno della fuga dalla città è più vasto e riguarda soprattutto dissidenti e attivisti democratici, costretti a riparare all’estero per non finire in prigione. Secondo cifre del governo cittadino, nel 2021 la popolazione di Hong Kong è diminuita di 23.600 unità.

In un sondaggio pubblicato a inizio anno, la Camera di commercio Usa ha rivelato che il 42% degli stranieri presenti in città considerava la partenza, mentre il 26% delle imprese straniere valutava lo spostamento del proprio business in altri Paesi.

Sono tutti numeri che il presidente cinese Xi Jinping non fornirà il primo luglio, giorno in cui si celebreranno i 25 anni dal ritorno di Hong Kong sotto sovranità cinese dopo la parentesi coloniale britannica, e l’entrata in carica del nuovo capo dell’esecutivo cittadino John Lee. Non è ancora chiaro se Xi parteciperà dal vivo o in collegamento: si sa bene però che il leader cinese vuole solo accademici “patriottici” in città.

Oltre all’indebolimento delle tradizionali libertà riconosciute alla città per il suo ritorno in mano cinese nel 1997, analisti sostengono che anche le stringenti regole per la pandemia da Covid-19 hanno influito sulla migrazione di migliaia di suoi abitanti.