Card. Ranjith rinnova richiesta di dimissioni a Rajapaksa
di Melani Manel Perera

Per l'arcivescovo di Colombo la famiglia del presidente "considera il proprio potere politico più importante del benessere della gente". Anche il Maha Sangha buddhista in una lettera chiede che si lavori immediatamente alla formazione di un governo con tutti i partiti per far uscire il Paese dalla crisi.


Colombo (Asia News) - "Questa famiglia considera il proprio potere politico più importante del benessere della gente". Con queste parole l'arcivescovo di Colombo, il cardinale Malcolm Ranjith, è tornato a chiedere al presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa e a tutti i membri della sua famiglia che occupano posizioni di potere di dimettersi per permettere al Paese di affrontare la grave crisi in cui versa.  

In una conferenza stampa tenuta nella sua residenza l’arcivescovo ha affermato che la credibilità della famiglia Rajapaksa è scesa a un livello tale che tutti i tentativi compiuti per ottenere cambiamenti finanziari, politici o costituzionali sono stati respinti dall'opinione pubblica. "A nome del popolo sofferente - ha dichiarato - quello che chiedo vivamente al presidente e al governo dello Sri Lanka è di assumersi la responsabilità della triste situazione e di dimettersi dalle loro posizioni, dal momento che non hanno più il diritto morale di rimanere in carica in queste circostanze”. Il cardinale ha auspicato la formazione di un governo ad interim che affronti i problemi più immediati, con l’assistenza di tecnici competenti, in modo da poter portare il Paese alle elezioni prima possibile. Ai leader dell’opposizione ha inoltre chiesto di “lavorare in unità e trasparenza rinunciando alle loro piccole e meschine barriere politiche e ideologiche".

Un invito analogo è stato avanzato a Rajapaksa anche dal vescovo Asiri Perera, già presidente della Chiesa metodista dello Sri Lanka, secondo cui l’uscita di scena del presidente “sarà il primo passo per la ripresa della nazione". "La gente - ha aggiunto - non chiede un nuovo governo o un nuovo governante, ma il gas per cucinare, il carburante per i nostri veicoli, una fornitura di energia elettrica ininterrotta, un costo della vita sostenibile. Mi appello a tutti i politici: non entrate in una lotta per il potere”.

Sempre ieri anche il Maha Sangha, un importante organismo dei monaci buddhisti dello Sri Lanka, ha inviato una lettera al presidente invitandolo a lavorare immediatamente per la creazione di un governo in cui tutti i partiti siano rappresentati.