Continua la crisi alimentare in Turkmenistan
di Vladimir Rozanskij

Prezzi proibitivi per la stragrande maggioranza della popolazione. Limiti alla vendita di carne e pane per persona. Per mangiare i turkmeni devono comprare permessi di acquisto del cibo. Per legge lo stipendio minimo nel Paese è fissato a 298 euro mensili.


Mosca (AsiaNews) – L’acquisto di prodotti alimentari in Turkmenistan rimane il problema fondamentale per la stragrande maggioranza della popolazione. Il pane e le cosce di pollo sono i prodotti più ricercati, e rispetto a qualche mese fa si trovano più frequentemente sui banconi, ma con prezzi proibitivi, che richiedono sforzi e strategie particolari per acquistarli.

Nei negozi di Mary, seconda città del Paese, le alette di pollo si vendono al prezzo fisso statale di 16 manat (5 euro) al chilo, e si possono trovare congelati solo al mercato delle verdure della via Mollanepes, negli spazi seminterrati. Se ne vendono solo due a persona per un chilo, e il peso include anche il ghiaccio versato nel contenitore.

Gli abitanti di Mary fanno la coda tutti i giorni davanti al mercato fin dalla notte, per garantirsi le due alette al giorno, l’unica carne accessibile alle famiglie: di manzo e vitello neanche si parla. Ad Asghabat per l’eccesso di acquisto di pane si può essere multati fino a 15 manat (4,2 euro); in famiglia ci si dà il cambio per le file in varie parti della città.

Come spiegano ad Azattyq alcuni abitanti di Mary, “ci vogliono almeno tre persone per reggere la coda delle alette di pollo, ci vado con mia moglie e mio figlio, mentre mia figlia 15enne aspetta di poter comprare due porzioni di pane, il massimo che ti danno, a meno che tu non abbia da spendere 2 manat per un filone, allora te ne danno quanto ne vuoi”. Il prezzo statale del filone di pane è di 0,5 manat e si può comprare solo nella zona di residenza, dietro presentazione di un permesso da registrare all’ufficio condominiale, anch’esso a pagamento.

Anche i permessi di acquisto del cibo, del resto, sono aumentati di recente, e adesso costano almeno 10 manat. Per ottenerli bisogna anche presentare le ricevute di pagamento degli altri servizi condominiali, a meno che non si pagano 20 manat, allora si ottiene subito il sospirato documento.

Sono ben pochi però in grado di ottenere con mance e tangenti tutto il necessario, e la gran parte della popolazione è legata ai prezzi calmierati e alle code infinite. Una famiglia di Mary ha raccontato come ha cercato di organizzare il “sedak”, il tradizionale pranzo di ringraziamento seconde le regole dell’Islam, per il fortunato ritorno di un figlio dal servizio militare: i membri della famiglia hanno fatto turni forzati per una settimana, per raccogliere cosce di pollo fino a metter insieme quasi 14 chili, per sfamare tutti i commensali. Nessun familiare ha neanche assaggiato la carne, tutta destinata agli ospiti.

Dalle autorità statali non giungono commenti sulle diverse condizioni delle forniture alimentari, che cambiano in continuazione. Rimane stabilito un minimo vitale e una scala mobile sui prodotti alimentari, senza che vengano diffuse statistiche sull’occupazione e il reddito delle famiglie.

A inizio 2002 lo stipendio minimo è stato fissato in 1.050 manat (298 euro), la pensione a 410 e il sussidio di disoccupazione a 390, ma chi è titolare di un posto di lavoro è costretto a devolvere parte dei soldi per varie necessità fissate dall’alto: lavori di manutenzione, transizione ecologica, agricoltura, stampa ufficiale, manifestazioni pubbliche e competizioni sportive.