All’oligarca indiano Adani il porto di Haifa

Assegnato a un consorzio controllato al 70% dal gruppo indiano lo storico porto pubblico da cui passa gran parte delle merci. L’anno scorso ne era già stato aperto un secondo privato gestito dai cinesi dello Shanghai International Port Group. Obiettivo di Israele farne un grande hub per le merci sul Mediterraneo. E si parla già di una “gara” per il collegamento su rotaia verso il Golfo.


Haifa (AsiaNews) – Il governo israeliano ha deciso l’assegnazione del porto di Haifa ha un consorzio formato dall’israeliana Gadot Chemical Terminals e dalla compagnia indiana Adani Ports and Special Economic Zone Ltd, dell'oligarca indiano Gautam Adani, molto vicino al premier di New Delhi Narendra Modi. Il consorzio - in cui l’azienda indiana detiene il 70% del capitale - si è aggiudicato la gara con un’offerta da 1,18 miliardi di dollari (1,17 miliardi di euro), di molto superiore a quanto il governo israeliano aveva previsto di incassare. La concessione durerà fino al 2054.

Quello al centro di questa privatizzazione è lo storico porto di Haifa, la principale porta di ingresso via mare in Israele per passeggeri e merci. Si inserisce in un piano più ampio di sviluppo che ha visto l’anno scorso l’apertura nella stessa baia di Haifa di un secondo porto privato, l’Haifa Bay Port, gestito dal cinese Shanghai International Port Group (SIPG). Una presenza, quest’ultima, fortemente osteggiata da Washington, per il timore che la Sesta flotta della marina Usa, che attracca di tanto in tanto al porto di Haifa, possa risultare vulnerabile ai sistemi di spionaggio e sorveglianza dell’intelligence del Dragone.

Israele ha puntato molto sull’apertura ai privati del settore portuale, che è strategico per il Paese: dalla baia di Haifa passa il 90% del traffico merci del Paese e l’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza riducendo le tariffe per l’attracco. Ma Haifa si candida ad acquisire ulteriore importanza anche alla luce degli sviluppi delle relazioni e degli scambi commerciali tra Israele e i Paesi del Golfo, legati agli Accordi di Abramo. Da tempo si parla di un progetto di un collegamento su rotaia tra il porto israeliano e la Giordania, che diventerebbe così il primo tratto di una direttrice ben più ampia per il trasporto delle merci. Ed è probabile che anche a questo disegno guardi il gruppo Adani, in aperta competizione con i cinesi. Il progetto è però osteggiato dall'Egitto, che lo vede come un pericoloso concorrente del canale di Suez. 

Ed è significativo che l’annuncio dell’accordo per la privatizzazione del porto di Haifa sia giunto proprio nelle stesse ore in cui - durante la tappa in Israele del suo viaggio - il presidente degli Stati Uniti Joe Biden prendeva parte insieme al premier israeliano Yair Lapid a un vertice virtuale con Narendra Modi e Mohammed bin Zayed dell’I2U2, un forum di cooperazione economica e politica lanciato lo scorso anno che vede insieme Israele, Stati Uniti, India ed Emirati Arabi Uniti. Israele è già oggi il maggiore partner dell’India nel settore della sicurezza, ma la cooperazione economica sta avanzando anche in molti altri campi.

Da parte sua Gautam Adani non ha mancato di condire l’operazione per l’acquisizione del porto di Haifa di una venatura nazionalista. In un tweet ha infatti ricordato la battaglia di Haifa del 1918 nella quale furono i reggimenti indiani - allora al servizio di Londra - a conquistare quel porto, aprendo la strada alla sconfitta ottomana.