Colombo: Parlamento pronto a eleggere il nuovo presidente

Tre i candidati alla presidenza, ma la sfida sarà tra l'ex premier Ranil Wickremasinghe e il cinque volte deputato Dullas Alahapperuma, sostenuto dall'opposizione. La Conferenza episcopale dello Sri Lanka chiede che i cittadini possano esercitare il loro diritto di voto. Arrestati studenti indiani che protestavano in solidarietà con la popolazione srilankese.


Colombo (AsiaNews) - Il leader dell’opposizione Sajith Premadasa ha annunciato oggi che abbandonerà la corsa presidenziale. Sono solo tre a questo punto i candidati in lizza per sostituire l’ex presidente Gotabaya Rajapaksa, fuggito dal Paese a seguito delle proteste anti-governative dei mesi scorsi. Il Parlamento si riunirà domani per eleggere il nuovo capo di stato: il voto verterà su due candidati principali, l’ex premier Ranil Wickremasinghe, 73 anni, e il deputato 63enne Dullas Alahapperuma.

L’ex primo ministro e attuale presidente ad interim è sostenuto da un’ampia fazione del partito al governo, lo Sri Lanka Podujana Peramuna, ma è inviso alla popolazione. Ieri Wickremasinghe, già sei volte premier, ha annunciato che i negoziati con il Fondo monetario internazionale per un accordo che dovrebbe risollevare l’economia del Paese sono prossimi a una conclusione. Ma i manifestanti sono scesi in piazza anche oggi per protestare contro la sua candidatura e chiedendone le dimissioni perché troppo vicino alla famiglia Rajapaksa.

L'altro favorito è l’ex giornalista e cinque volte deputato Dullas Alahapperuma, che gode del sostegno dell’opposizione e di una parte della maggioranza. Sajith Premadasa ha dichiarato che il suo partito, il Samagi Jana Balawegaya, sosterrà Alahapperuma, che è visto come un politico più affidabile anche da larga parte della popolazione.

Il terzo candidato è Anura Kumara Dissanayaka, leader del partito di sinistra Janatha Vimukti Peramuna e che con tre soli seggi in Parlamento non ha reali possibilità di vittoria. 

La Conferenza episcopale dello Sri Lanka ha espresso “grave preoccupazione per le sfortunate e inedite turbolenze politiche che stanno attualmente caratterizzando il Paese”. I vescovi dell’isola hanno chiesto la creazione di un governo “ad interim che porti alla stabilità politica ed economica”. Chiedendo che ai “leader rifiutati” dalla popolazione non venga più concesso alcun incarico di governo, i presuli esortano i politici del Paese “a fissare un calendario per le elezioni generali, consentendo alla popolazione di esprimere liberamente il proprio diritto di voto e di scegliere i propri rappresentanti”.

Il presidente eletto domani dal Parlamento resterà in carica fino al 2024 completando il mandato di Rajapaksa; il nuovo capo di stato avrà il complicato compito di traghettare il Paese fuori dalla crisi economica.

Lo Sri Lanka è di fatto in default finanziario, con un’insolvenza sul debito che ammonta a più di 50 miliardi di dollari. Da mesi il Paese non riesce a importare carburante e l’inflazione ha superato il 54% impedendo ai cittadini di comprare i beni di prima necessità, in particolare cibo e medicine. Le proteste della popolazione contro il carovita sono culminate il 9 luglio con l’occupazione del palazzo presidenziale e la cacciata di Gotabaya Rajapaksa.

Nell’ultimo anno lo Sri Lanka si è rivolto alla Cina e all’India per un sostegno finanziario. L’ambasciatore indiano a Colombo, Gopal Baglay, ha dichiarato al quotidiano Indian Express che Delhi è disposta a fornire ulteriori aiuti oltre i 3,8 miliardi di dollari già concessi quest’anno: "L'idea è di rispondere alle richieste dello Sri Lanka per consentire al Paese di affrontare la crisi del cambio", ha affermato il diplomatico.

Tuttavia il 14 luglio la polizia di Delhi ha arrestato un gruppo di studenti universitari che stavano protestando in solidarietà con la popolazione srilankese. Due giorni dopo alcuni attivisti hanno manifestato davanti all’ambasciata indiana a Colombo chiedendone il rilascio immediato. “Il popolo indiano è vicino al popolo dello Sri Lanka con una vera solidarietà, mentre il governo indiano è vicino al governo dello Sri Lanka con agende nascoste", ha detto ad AsiaNews Sithara Kularatna, un’universitaria che ha preso parte alla protesta.

"Condanniamo questo arresto illegale”, ha aggiunto Swasthika Arulingam, avvocato e attivista. “È vero, lo Stato indiano ci ha offerto il proprio sostegno durante la crisi e ne siamo lieti, ma siamo anche a conoscenza di progetti di aziende private che non sono nell'interesse dello Sri Lanka".

 

Melani Manel Perera ha collaborato alla redazione di quest'articolo.