Covid-19, sorella di Kim Jong-Un: Seoul ci ha infettati con lancio di volantini

Le altre notizie del giorno: la Cina conclude le esercitazioni militari attorno a Taiwan. Il Vietnam lancia campagna contro le “fake news”. Militanti attaccano avamposto militare indiano nel Kashmir. Cresce il numero di russi e ucraini che fuggono in Israele. Respinto l’appello per la scarcerazione del dissidente russo Ilja Jašin.


COREA DEL NORD

Secondo Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, Seoul ha diffuso il Covid-19 in Corea del Nord con il lancio di volantini propagandistici. Kim Yo-jong ha precisato oggi che Pyongyang sta preparando la propria risposta, aggiungendo che Kim Jong-un è guarito di recente da una “forte febbre”.

CINA

Le autorità cinesi hanno annunciato ieri la conclusione delle esercitazioni militari intorno a Taiwan lanciate il 4 agosto in risposta alla visita a Taipei di Nancy Pelosi, speaker della Camera Usa dei rappresentanti. Pechino ha sottolineato che continuerà con operazioni di pattugliamento dell’area, mentre i taiwanesi hanno detto che reagiranno in modo flessibile a secondo del livello di minaccia.

VIETNAM

Hanoi ha lanciato una campagna per contenere la diffusione di notizie false sul web. Le autorità vietnamite sostengono che il numero di notizie ritenute non vere è passato dalle 5mila al giorno del 2018 alle 100mila attuali. Spesso la cancellazione dei contenuti ha a che fare con la repressione del dissenso.

INDIA

Un gruppo di militanti musulmani ha attaccato stamane un avamposto dell’esercito indiano nella regione contesa del Kashmir, uccidendo tre soldati. I militari hanno risposto eliminando due miliziani. India e Pakistan hanno combattuto diverse guerre per il controllo dell’area, dove operano anche formazioni indipendentiste.

ISRAELE

Dall’invasione putiniana dell’Ucraina Israele ha registrato un incremento dell’arrivo di migranti russi e ucraini. In totale sono più di 31mila: 12.175 dall’Ucraina e 18.891 dalla Russia, a quanto riporta l’Ufficio israeliano di statistica.

RUSSIA

Un tribunale di Mosca ha respinto l’appello contro la carcerazione preventiva di Ilja Jašin, politico di opposizione arrestato per “fejk”, notizie false contro l’esercito russo. Durante l’udienza Jašin è rimasto tutto il tempo in posizione di picchetto dimostrativo, mostrando un foglio di carta redatto a mano con la scritta “No alla guerra”.

GEORGIA

Le commemorazioni delle 228 vittime civili, 169 militari e 19 poliziotti della guerra russo-georgiana del 2008 sono state un nuovo pretesto per riaccendere la diatriba tra forze di maggioranza e di opposizione. Nonostante gli appelli alla riconciliazione della presidente Salome Zurabišvili le due parti si accusano a vicenda di non aver impedito il conflitto.