Hanoi crea squadre antisommossa per reprimere le proteste

La polizia ha presentato i nuovi reggimenti in una cerimonia due giorni fa. La Costituzione garantisce il diritto alle manifestazioni, ma non è mai stato varato un decreto attuativo. Dal 2018 non se ne parla nemmeno più.


Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Almeno 15 province e città del Vietnam hanno istituito reggimenti di polizia antisommossa di riserva per reprimere le “dimostrazioni illegali” e arrestare individui accusati di “disturbare l’ordine pubblico”. 

Durante una cerimonia il 10 agosto la polizia di Ho Chi Minh City ha presentato il nuovo battaglione: secondo il quotidiano online Công an Nhân dân le squadre specializzate dovranno essere pronte a combattere in ogni situazione su ordine del ministero della Pubblica sicurezza o dei direttori dei dipartimenti provinciali di polizia.

Secondo Radio Free Asia (Rfa), i reggimenti potrebbero essere usati per fermare le proteste di minoranze etniche e religiose. Un avvocato di Ho Chi Minh che per questioni di sicurezza ha voluto rimanere anonimo, ha detto che “la repressione delle proteste illegali” va contro la Costituzione del Vietnam: “Il diritto di protestare è un diritto costituzionale, quindi la repressione è illegale”. Tuttavia allo stato attuale non esiste una normativa che regoli le manifestazioni nel Paese. 

“Secondo la Costituzione le persone hanno il diritto di protestare, ma il disegno di legge a riguardo è rimasto bloccato per anni”, ha spiegato una donna che aveva preso parte alle manifestazioni contro la costruzione di una piattaforma petrolifera cinese nella zona economica esclusiva del Vietnam nel 2014. “In pratica in Vietnam ogni protesta è repressa”.

Nel 2013 il governo aveva incaricato il ministero della Pubblica sicurezza di assumersi la responsabilità per un disegno di legge sulle proteste, il quale, una volta redatto, è stato poi più volte ritirato dall’ordine del giorno in Parlamento. Dal 2018 non è più stato nominato dai deputati o dai media locali.

Secondo il più recente rapporto di Human Rights Watch, pubblicato a febbraio di quest’anno, “i diritti civili e politici fondamentali sono sistematicamente soppressi in Vietnam. Il governo comunista ha rafforzato la sua presa sui diritti alla libertà di espressione, associazione, riunione pacifica, di movimento e religiosa”.