Diviso, ma non contrapposto, il Consiglio di sicurezza esamina la minaccia del nucleare iraniano

Il disaccordo tra Usa, Gran Bretagna e Francia da un lato e Russia e Cina dall'altro è sul ruolo dell'Aiea e dello stesso Consiglio. La Casa Bianca, gli Stati Uniti "non si sono mai trovati di fronte ad una sfida maggiore proveniente da un singolo Paese, come l'Iran".  Per la Rice  l'Iran è la "banca centrale del terrorismo".


New York (AsiaNews/Agenzie) - Il Consiglio di sicurezza lancerà oggi un monito all'Iran per il programma di arricchimento del combustibile nucleare, ma a tutt'ora non c'è accordo tra i membri permanenti sul contenuto del nuovo gesto di pressione. A dividerli la scelta dell'organismo che deve chiedere a Teheran di sospendere un progetto che tutti considerano pericoloso. Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna vogliono in sostanza che la questione diventi di prevalente competenza del Consiglio stesso, mentre Russia e Cina preferiscono che ad affrontare Teheran sia in primo luogo l'Agenzia per l'energia atomica (Aiea). Va letta in tal senso la proposta di Gran Bretagna e Francia che sia il Consiglio ad ascoltare, tra due settimane, il rapporto sull'atteggiamento iraniano di fronte alla richiesta di sospendere l'arricchimento, alla quale si contrappone la preoccupazione di Russia e Cina che ad una decisione forte dell'Onu l'Iran reagisca con l'uscita da Trattato di non proliferazione nucleare e l'espulsione degli ispettori dell'Aiea. I due Paesi preferirebbero quindi che sia l'Aiea a proseguire nel tentativo di convincere l'Iran.

La possibilità di un accordo non è comunque esclusa, visto che l'ambasciatore cinese all'Onu, Wang Guangya si è detto pronto a firmare la proposta anglofrancese "se modificano il loro testo, facendolo più corto, coinciso e con un breve messaggio politico". E per ora niente sanzioni.

Dal canto suo, l'ambasciatore statunitense, John Bolton ha parlato di volontà degli Usa di "rafforzare" l'Aiea, perché "ogni giorno che passa permette all'Iran di avvicinarsi alla capacità di avere armi nucleari". Le parole del diplomatico fanno eco ad un documento della Casa Bianca sulla "Strategia di sicurezza nazionale", per il quale gli Stati Uniti "non si sono mai trovati di fronte ad una sfida maggiore proveniente da un singolo Paese, come l'Iran".  Il documento aggiunge che, malgrado la situazione irachena, gli Stati Uniti sono pronti a condurre "attacchi preventivi" verso coloro che li minacciano. Dal canto suo il segretario di Stato, Condoleezza Rice, da Sindney, dove si trova in visita, ha invitato l'Iran a riprendere le trattative, definendo Teheran "la banca centrale del terrorismo".

Apparentemente incurante degli avvertimenti, l'Iran dice di voler continuare nelle trattative con Mosca, che in Occidente sembrano sempre più una semplice tattica per prendere tempo e mettere il mondo di fronte al fatto compiuto della costruzione di una bomba atomica. Significativa una frase del presidente Mahmoud Ahmadinejad che, in una dichiarazione riportata dall'agenzia ufficiale Irna, dopo aver accusato Stati Uniti e "regime sionista" di voler distogliere l'attenzione mondiale dal problema palestinese, ha sostenuto che il suo Paese "vuole continuare nei suoi sforzi per accedere alla tecnologia nucleare a scopi pacifici e per aiutare l'oppressa nazione palestinese". Contemporaneamente, il portavoce del Ministero degli esteri, Hamid-Reza Asefi, ha definto "soddisfacenti" i colloqui con la Russia nella ricerca di un accordo nell'ambito dell'Aiea.

Oggi però, il parlamento iraniano sta discutendo a porte chiuse gli effetti politici ed economici che potrebbe avere una condanna dell'Onu.