Sindh: il lago più grande del Pakistan rischia di esondare per le alluvioni

Sono falliti i tentativi delle autorità locali di drenare le acque. Oltre 100mila persone sono state fatte evacuare durante il fine settimana. Alcuni prezzi degli alimenti di base sono quintuplicati. Tutto il Pakistan a forte rischio sicurezza alimentare nei prossimi mesi. Continua la campagna di AsiaNews in favore delle vittime delle inondazioni.


Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Il lago più grande del Pakistan potrebbe presto straripare, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone dopo che nei giorni scorsi le autorità locali hanno provato, senza successo, a drenare le acque. 

Il lago Manchar si trova nella provincia sud-orientale del Sindh, regione tra le più colpite dalle recenti alluvioni. Dopo che la rottura degli argini ha già allagato due villaggi, nel fine settimana sono state fatte evacuare oltre 100mila persone. Tuttavia ieri le autorità locali hanno riferito alla Reuters che il livello delle acque “non è sceso”, senza precisare se saranno fatti ulteriori tentativi per evitare la catastrofe. Al momento sono a rischio circa 400 città rurali del Sindh.

Le forti piogge hanno sommerso un terzo del Paese: le immagini satellitari scattate a fine agosto mostrano come le province alluvionate sembrino formare un nuovo lago interno. Secondo la National Disaster Management Agency, finora sono morte più di 1.300 persone, di cui oltre 450 bambini. Le piogge monsoniche di questi giorni sono conseguenza delle ondate di calore dei mesi scorsi, che hanno provocato anche il precoce scioglimento dei ghiacciai, riversando a valle ancora più acqua.

Si stima che il valore dei danni supererà i 10 miliardi di dollari, ma a preoccupare ora è soprattutto la carenza alimentare che seguirà alle inondazioni: le province pakistane più colpite - oltre il Sindh, anche il Belucistan e parte del Punjab - sono le principali regioni produttrici di grano, cotone e riso. La semina dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, tra ottobre e dicembre, ma con migliaia di ettari di campi agricoli danneggiati è a rischio non solo la sicurezza alimentare del Pakistan, ma anche l'approvvigionamento di derrate alimentari sui mercati globali, già sotto stress dopo l’invasione russa dell’Ucraina. La coltivazione di grano in Pakistan rappresenta il 2% del Pil nazionale e il 2,5% delle esportazioni globali, mentre l’export di riso ammonta al 9% di quello mondiale. Le inondazioni hanno sommerso il 65% dei campi di riso e 1,5 milioni di acri dedicati al cotone.

Il Pakistan stava già affrontando una pesante crisi economica caratterizzata da alta inflazione e basse riserve di valuta estera. Secondo varie testimonianze, i prezzi degli alimenti di base (patate, cipolle, pomodori) sono aumentati dal 300 al 500%.

AsiaNews e la Fondazione Pime non vogliono rimanere indifferenti di fronte a questo quadro di devastazione generale: abbiamo deciso di ampliare la nostra campagna AN05 - quella che era già attiva per sostenere i lavoratori delle fabbriche di mattoni in Pakistan - per aiutare anche chi oggi è vittima delle alluvioni. È possibile a chiunque offrire il proprio sostegno con una donazione on line a questo link, oppure attraverso una di queste modalità e INDICANDO SEMPRE LA CAUSALE AN05 EMERGENZA PAKISTAN