In Medio oriente effetti devastanti del surriscaldamento globale

Uno studio mostra che nella regione e nell’est del Mediterraneo l’aumento delle temperature viaggia a velocità doppia della media globale. I modelli parlano di crescita fino a cinque gradi entro la fine del secolo. A rischio la vita di 400 milioni di persone. Ondate di calore “senza precedenti” destinate a “compromettere” le scorte di acqua potabile e la sicurezza alimentare. 


Beirut (AsiaNews) - Il Medio oriente e la zona est del Mediterraneo si stanno riscaldando a una velocità pressoché doppia rispetto alla media globale, confermando i timori emersi già da qualche anno di una “desertificazione” complessiva dell’area. Secondo le proiezioni fornite dai modelli, la temperatura aumenterà di cinque gradi entro la fine del secolo se non verranno presi provvedimenti atti a invertire la tendenza. E la regione sperimenterà ondate di calore “senza precedenti”, siccità prolungate e più dure, carenze di precipitazioni che “comprometteranno” le scorte di acqua potabile e la sicurezza alimentare per gli oltre 400 milioni di abitanti.

Il Mediterraneo orientale e il Medio Oriente sono più suscettibili agli effetti del riscaldamento globale a causa delle loro caratteristiche naturali uniche, fra cui grandi distese desertiche e livelli di acqua più bassi. Lo studio è frutto del lavoro di un gruppo internazionale di scienziati, supervisionato dal Centro di ricerca sul clima e l’atmosfera del Cyprus Institute e dal Max Planck Institute per la chimica. Elaborato per la rivista Reviews of Geophysics, esso vuole evidenziare l’impatto dei cambiamenti climatici nella regione in vista del vertice COP27 delle Nazioni Unite dedicato al clima, in programma a novembre in Egitto.

I risultati dello studio, definiti preoccupanti, mostrano che questa macro-area si sta riscaldando due volte più velocemente rispetto alla media globale e in generale più velocemente delle altre zone abitate della terra. Il comunicato diffuso dalla Max Planck-Institut für Chemie prospetta anche “ondate di calore senza precedenti”, che daranno vita a condizioni “dirompenti per la società” e stravolgimenti socio-economici.

Inoltre, nel secolo in corso le due aree sperimenteranno forti carenze delle precipitazioni che finiranno per compromettere ancora di più le scorte idriche e di cibo, con conseguenze che finiranno per essere non solo locali, ma si estenderanno su scala globale. Tra gli eventi estremi previsti siccità, tempeste di polvere, piogge torrenziali e inondazioni improvvise. Ma, più in generale, le zone aride andranno ad estendersi verso nord e anche zone montuose, dove oggi in diverse fasi dell’anno vi è anche la neve, sperimenteranno climi sempre più caldi. Nello studio gli scienziati mostrano infine come le emissioni di gas serra nell’area del Mediterraneo orientale e del Medio oriente stiano crescendo in maniera molto più rapida che altrove, e finiranno per superare persino quelli dell’Unione europea.