New Delhi, migliaia di rupie in meno nei salari di fuori casta e musulmani

La denuncia in un rapporto di Oxfam sulle discriminazioni in India. Anche nell'accesso al credito agricolo nonstante caste svantaggiate e tribali siano gruppi numericamente rilevanti ricevono solo il 25% dei finanziamenti erogati.


New Delhi (AsiaNews) - Le persone appartenenti ai gruppi svantaggiati (Scheduled castes e Scheduled tribes) nelle aree urbane dell’India guadagnano ogni mese in media 5mila rupie in meno rispetto agli altri lavoratori, mentre i lavoratori musulmani guadagnano 7mila rupie in meno rispetto ai non musulmani. Cifre che diventano molto significative se rapportate al salario medio calcolato senza distinzioni di religione e di casta, che è di poco superiore alle 20mila rupie (circa 250 euro).

È quanto emerge dal "Rapporto sulla discriminazione in India 2022", curato dall’ong internazionale Oxfam, che offre uno spaccato delle difficoltà che musulmani e gruppi svantaggiati si trovano ad affrontare. Per esempio nell’anno 2019-20 solo il 15,6% della popolazione urbana musulmana di età pari o superiore ai 15 anni era impegnata in lavori regolarmente retribuiti, contro il 23,3% dei non musulmani.

"Per quanto riguarda i lavoratori salariati, durante il periodo del Covid i musulmani risultano essere il gruppo più colpito dalla crisi: nelle aree rurali, hanno fatto registrare il massimo calo dei guadagni, pari al 13%, mentre per gli altri il calo è stato quasi del 9%”, si legge nel rapporto.

“La casta - continua ancora lo studio di Oxfam - agisce anche come una barriera importante nell'accesso al credito per l'agricoltura: nonostante molti lavoratori agricoli provengano da comunità delle caste svantaggiate o tribali, ricevono meno di un quarto delle quote di credito che ricevono le altre caste".