Rakhine: la giunta golpista sospende l'accesso agli aiuti umanitari

Il conflitto civile si sta riversando nello Stato Rakhine dove nel 2020 l'Arakan Army, la milizia etnica locale, aveva siglato una tregua con l'esercito. Ad essere presa in mezzo è ancora una volta la popolazione civile: nell'ultimo mese sono aumentati gli sfollati e le persone che necessitano assistenza.


Yangon (AsiaNews/Agenzie) - La giunta golpista birmana ha ordinato alle agenzie umanitarie internazionali di interrompere le loro attività nello Stato Rakhine perché l’accesso al momento è bloccato dagli scontri tra le truppe del Tatmadaw  - l’esercito birmano che l’anno scorso con un colpo di Stato ha spodestato il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi - e l’Esercito Arakan (Arakan Army, Aa).

A dare la notizia è stato un promemoria interno inviato a un'organizzazione che lavora nel Rakhine: la nota dice che l’accesso alle municipalità di Buthidaung, Maungdaw, Rathedaung, Mrauk-U, Minbya e Myebon è stato bloccato a partire da ieri “fino a nuovo avviso”.

Dal mese scorso c’è stata una recrudescenza degli scontri nello Stato birmano occidentale e nella municipalità di Paletwa, nel vicino Stato Chin, nonostante l’Arakan Army avesse firmato una tregua con l’esercito birmano nel novembre 2020. L’attuale conflitto civile vede schierate contro il Tatmadaw le Forze di difesa del popolo - il braccio armato del Governo di unità nazionale in esilio - e le milizie etniche del Myanmar che in alcuni Stati hanno una presenza storica. Nell’ultimo periodo il coinvolgimento dell’Aa è andato crescendo.

Il blocco alla circolazione e alla distribuzione di aiuti è arrivato dopo che l’Esercito Arakan ha annunciato che avrebbe controllato tutti i veicoli per ragioni di sicurezza, nel tentativo, cioè, di contrastare l’infiltrazione delle truppe golpiste: "Dobbiamo effettuare questi controlli poiché esiste la possibilità di combattimenti più pesanti in tutto il Rakhine, data la crescente intensità degli scontri nel Rakhine e a Paletwa", ha fatto sapere l’Aa.

A inizio mese anche le Nazioni unite avevano segnalato la possibilità di una tale escalation: secondo l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) i recenti scontri stanno determinando un aumento degli sfollati: in base a dati aggiornati al 5 settembre, almeno 2.270 famiglie (circa 9.600 persone) hanno abbandonato le loro case a causa della guerra, portando a 84mila gli sfollati nella regione che necessitano di assistenza umanitaria. La maggior parte di essi si trova in questa condizione dal periodo di scontri che si è registrato nel Rakhine tra l’Aa e l’esercito tra il 2018 e il 2020.