Neom, due tribali Howeitat protestano per gli espropri: condannati a 50 anni

Oltre alla prigione, Abdulilah al-Howeiti e Abdullah Dukhail al-Howeiti non potranno espatriare per altri 50 anni. La loro colpa è di essersi opposti al mega-progetto di sviluppo voluto da bin Salman. Attivisti denunciano l’escalation dell’uso della forza e del carcere per chi protesta o critica. A Dubai sta per nascere un resort da cinque miliardi a forma di luna. 


Riyadh (AsiaNews) - I grandi piani di sviluppo delle monarchie del Golfo, dall’Arabia Saudita agli Emirati Arabi Uniti che in questi giorni annunciano un progetto che porterà nientemeno che la luna nello skyline di Dubai, nascondono abusi, violazioni e sfruttamento. E anche il carcere per quanti cercano di opporsi agli ideali di grandezza, nel tentativo di difendere parti di terre, campi e case che racchiudono decenni di storia personale e familiare. Come avvenuto nei giorni scorsi nel regno wahhabita, dove due uomini sono stati condannati a 50 anni di galera per aver rifiutato il piano di ricollocamento delle autorità, nell’ambito del mega-progetto per la futuristica città di Neom

Secondo quanto riferisce il movimento attivista Alqst, con sede nel Regno Unito e in prima linea nel denunciare abusi e violazioni nel Paese, due uomini della tribù Howeitat hanno ricevuto la durissima sentenza per aver protestato contro l’esproprio forzato e lo sfollamento. Per far posto a Neom, una metropoli sul mar Rosso costruita dal nulla con un investimento da 500 miliardi di euro, si è reso necessario “cacciare” dalle loro terre tribali e famiglie che da sempre vivevano nell’area. 

Il sostegno alle proteste promosse dalla famiglia e l’opposizione ai piani di Riyadh costeranno dunque 50 anni di galera e altri 50 di divieto di espatrio per Abdulilah al-Howeiti e Abdullah Dukhail al-Howeiti, entrambi originari della provincia nord-occidentale di Tabuk. Ad emettere la sentenza il tribunale penale di appello, nell’ultimo di una lunga serie di verdetti durissimi nei confronti di chi esprime un dissenso, anche pacifico, verso la leadership al potere. “Si inserisce nel quadro di una tendenza - sottolinea a Middle East Eye Lina al-Hathloul, responsabile della comunicazione di Alqst - del tutto nuova. E che non risparmia nessuno. Ritengo che chiunque venga arrestato d’ora in avanti riceverà una sentenza durissima”. 

Le tribù sfollate avrebbero ricevuto risarcimenti variabili da 27mila a 260mila euro circa, tuttavia secondo alcune fonti i residenti dell’area di Tabuk avrebbero ricevuto attorno ai 3mila euro per le proprietà espropriate, case e terreni. Inoltre, le tribù Howeitat denunciano una escalation nella pressione attuata dalle autorità saudite per ottenere il loro allontanamento, che si è tradotto anche nel taglio senza preavviso delle forniture di acqua ed elettricità, oltre alla sorveglianza aerea continua con l’uso di droni. I due condannati sono parte di un gruppo di 150 persone finite in carcere per essersi opposti al progetto di Neom, voluto con forza dal principe ereditario Mohammed bin Salman nell’ambito della “Vision 2030”. 

Intanto da Dubai arriva l’annuncio di un progetto da cinque miliardi di euro, che poterà alla costruzione di un resort ribattezzato “Moon” (vedi seconda foto) in onore al satellite terrestre. A parlarne è il magazine Arabian Business, secondo cui entro 48 mesi nella celebre località degli Emirati sorgerà un lussuoso complesso a forma di luna, per un’altezza complessiva di 224 metri. Una ulteriore “aggiunta” al già “futuristico” skyline della città, che intende spingere ancor più sul turismo puntando a raddoppiare i visitatori nei prossimi anni. Il sito sarà circondato da una cosiddetta “colonia lunare” in grado di ospitare sino a 2,5 milioni di persone all’anno. L’obiettivo è quello di fornire una esperienza equiparabile al “turismo spaziale, ma a prezzi ritenuti accessibili”.