Dhaka: aumentano gli attacchi contro i tribali per il possesso delle loro terre
di Sumon Corraya

Il mese scorso un uomo indigeno è stato ucciso. Qualche settimana dopo le popolazioni tribali hanno denunciato l'avvelenamento delle proprie acque da parte di un'industria della gomma. Attivista cattolico: "Nessuno è stato processato per gli omicidi".


Dhaka (AsiaNews) - Un tribale di nome Narendra Nath Munda è stato  ucciso nel villaggio di Dhumghat, nel distretto di Satkhira. Anche se la polizia locale ha depositato un procedimento contro 22 persone, il figlio della vittima, Sanatan Munda, sostiene che almeno 200 assalitori hanno attaccato i residenti locali per prendere possesso delle loro terre: “Hanno circondato 10-12 case e poi ci hanno picchiati”, ha raccontato ad AsiaNews.

Il fatto è avvenuto il mese scorso. “In quel momento - dice Sanatan - quattro persone, tra cui mio padre, stavano arando la terra e li hanno assaliti. Non abbiamo potuto aiutarli perché anche noi eravamo attaccati”, ha continuato. “Dopo tre ore e mezza di scontri se ne sono andati e abbiamo recuperato le quattro persone dai campi. Erano feriti e li abbiamo portati in ospedale. Il giorno dopo, il 17 agosto, mio padre è morto”.

Sanatan ha spiegato di aver chiamato la polizia, che però non è intervenuta subito: "Abbiamo chiamato il governatore locale ma non ha preso alcuna misura per proteggerci. Ho chiamato più volte la stazione di polizia, ma quando le Forze dell’ordine sono finalmente arrivate gli aggressori se n’erano già andati”.

Nell’area presa d’assalto vivono 32 famiglie tribali in due villaggi proprietarie di 60 ettari di terra. Nel 2015 gli aggressori avevano creato documenti falsi per impossessarsi di alcuni terreni.

Il comandante della stazione di polizia di Shyamnagar, Kazi Wahid Morshed, ha smentito l’accusa secondo cui gli agenti non si sarebbero recati sul posto: “Siamo arrivati rapidamente, ma gli assalitori erano già scappati. Abbiamo arrestato cinque persone e stiamo cercando gli altri”.

Pochi giorni dopo le popolazioni tribali del villaggio di Lama, del distretto di Bandarban, hanno denunciato gli avvelenamenti alla loro cascata, unica fonte di acqua potabile per decine di famiglie. La gente del posto ha inscenato una protesta contro la Lama Rubber Industries Company, i cui dipendenti sono stati visti versare veleno nelle acque.

Il direttore della compagnia ha rigettato le accuse, dicendo di non sapere “chi ha sparso il veleno” e che “i lavoratori non si avvicinano ai quartieri tribali per paura”.

Sanjeeb Drong, cattolico e segretario generale dell’Indigenous People of Bangladesh Forum, ha commentato dicendo che "ci sono stati attacchi e uccisioni contro le popolazioni tribali non solo a Satkhira, ma anche a Gaibandha e in altre aree. L'obiettivo principale è quello di sfrattare i tribali dalla loro terra e questa tendenza è cresciuta negli ultimi anni".

Drang ha spiegato che gli sfratti avvengono in due modi: da una parte il governo constringe le popolazioni indigene a trasferirsi creando parchi e hotel per i turisti in nome dello sviluppo; dall’altra gli accaparratori di terre attaccano e uccidono i tribali oppure producono documenti falsi. “Alcuni tribali sono stati uccisi anche a Madhupur Naogaon ma non c'è stato alcun processo per questi omicidi”, ha aggiunto Drang. “Di conseguenza si trasmette il messaggio che non c'è giustizia se i tribali vengono uccisi".