Faisalabad: agli alluvionati servono ancora aiuti
di Shafique Khokhar

La popolazione locale sta cercando di portare tende e cibo, ma mancano risorse. Ogni giorno muoiono 6-7 persone, la povertà costringe le persone a rubare. L'insegnante Saiqa Rehmat: "Anche i bambini cercano di dare una mano". Continua la campagna di AsiaNews in favore degli sfollati.


Faisalabad (AsiaNews) - Dopo le recenti piogge che hanno sommerso un terzo del Pakistan, la popolazione locale si è mobilitata per portare aiuti alle persone alluvionate. Anche Saiqa Rehmat, 47 anni, ha coinvolto la sua organizzazione per allestire tende e donare cibo agli sfollati. 

Saiqa è un'insegnante di Faisalabad che dal 2013 dirige la scuola New Horizon Kindergarten School per bambini cristiani a Warispura. Oltre il 60% degli alunni proviene da famiglie povere alle quali vengono forniti gratuitamente libri e uniformi. Oltre alla scuola, Saiqa gestisce anche l'organizzazione Lok Vehar Development Organization: insieme alle agenzie internazionali sta aiutando le persone che abitavano nei villaggi colpiti dall’alluvione. 

Ad AsiaNews ha raccontato di avere visitato finora diverse località del Sindh e del Belucistan: Kashmore, Quetta, Jacobabad, Bagri, Sukkur. Ogni giorno sei o sette persone e molti bambini muoiono a causa dell’acqua contaminata. Un'autobotte messa a disposizione dal governo raggiunge le città alluvionate una volta al giorno, ma l’acqua distribuita non basta per tutti. Le condizioni di vita per gli sfollati sono pessime dopo che oltre il 90% delle case e dei raccolti è andato distrutto. La povertà ha anche generato un’ondata di criminalità: gli operatori umanitari sono costretti a distribuire gli aiuti sotto la protezione della polizia per non essere attaccati. 

"Anche se abbiamo fatto del nostro meglio, continuo a pensare che non abbiamo fatto nulla per queste persone”, ha spiegato Saiqa. “Hanno bisogno di molto più sostegno, ma il governo non ha risorse sufficienti per aiutare tutti. Mancano cibo, tende, zanzariere, stuoie e medicinali. Ci serve il sostegno della comunità internazionale”.

Le vittime principali sono le donne: “Secondo i rapporti ci sono 45mila donne incinta che hanno bisogno di assistenza e non stanno ricevendo le cure mediche adeguate”, ha continuato Saiqa. Nel frattempo i prezzi dei beni di consumo sono quadruplicati e alcuni commercianti stanno cercando di approfittare della situazione.

Anche i più piccoli cercano di portare sollievo: “Gli studenti della nostra scuola hanno realizzato cartoline e messaggi di pace per i bambini colpiti dall'alluvione, per esprimere solidarietà e vicinanza”, ha detto l’insegnante.“Li porteranno ai bambini del Punjab meridionale nei prossimi giorni”.

AsiaNews e la Fondazione Pime non vogliono rimanere indifferenti di fronte a questo quadro di devastazione, per questo abbiamo deciso di ampliare la nostra campagna AN05 - quella che era già attiva per sostenere i lavoratori delle fabbriche di mattoni in Pakistan - per aiutare anche chi oggi è vittima di questa nuova calamità. È possibile a chiunque offrire il proprio sostegno CON UNA DONAZIONE ON LINE A QUESTO LINK, oppure i seguenti canali INDICANDO SEMPRE LA CAUSALE AN05 EMERGENZA PAKISTAN